Safono, Psg (imago)
Situazione delicata in casa PSG, tra compagni russi e ucraini: polemica sterile o sensata?
In casa Paris Saint-Germain, dall’estate va avanti una convivenza particolare. Si tratta di quella tra il portiere russo Matvej Safonov e il difensore ucraino Ilya Zabarnyi, arrivato dal Bournemouth dopo una stagione di alto livello in Premier League. Una coesistenza che fin dal primo momento è stata descritta come professionale, ma distante sotto il profilo umano, in un contesto condizionato inevitabilmente dal conflitto tra Russia e Ucraina.
In Francia si è parlato più volte di un rapporto limitato ai soli impegni lavorativi, senza reale interazione al di fuori del campo. Nessuna apparizione pubblica insieme, nessun contenuto social condiviso, sempre un certo distacco visibile nelle dinamiche quotidiane del club.
Dichiarazioni passate dello stesso Zabarnyi hanno chiarito la sua posizione personale, con parole dure nei confronti della Russia e la precisazione di un rapporto esclusivamente professionale con il compagno di squadra Safonov.
Sul piano sportivo, Zabarnyi ha raccolto 16 presenze stagionali tra Ligue 1 e Champions League, con 1155 minuti all’attivo e un gol segnato, diventando una pedina importante nello scacchiere difensivo di Luis Enrique.
La situazione è emersa con forza in occasione della sfida contro il Rennes. L’assenza per infortunio di Chevalier ha portato Safonov al debutto dal primo minuto in campionato, con una prova positiva e una vittoria netta per 5-0.
Zabarnyi, invece, è stato escluso all’ultimo dalla lista dei convocati. Il PSG ha parlato ufficialmente di sindrome influenzale, versione confermata anche da Luis Enrique, che ha respinto ogni possibile interpretazione alternativa.
Nonostante la spiegazione del club, l’assenza ha alimentato perplessità. Un giornalista ucraino intervenuto su RMC Sport ha sottolineato come un’eventuale convivenza in campo con un giocatore russo avrebbe potuto scatenare polemiche in patria.
A far discutere anche un messaggio pubblicato dalla compagna di Zabarnyi, interpretato da molti come una presa di posizione politica indiretta. Il difensore, del resto, non ha mai nascosto il suo impegno per la causa del suo Paese, dichiarando anche di aver effettuato donazioni alle forze armate ucraine.
Resta da capire cosa accadrà al rientro del giocatore: se Chevalier dovesse continuare a essere indisponibile, la prima convivenza in campo tra Safonov e Zabarnyi potrebbe diventare inevitabile. Nel frattempo, mercoledì il PSG sarà impegnato in Champions League contro l’Athletic Bilbao, con l’attenzione già proiettata sul terreno di gioco.
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