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PSG, presentato Emery: “Non vedo l’ora di allenare Cavani, ora avrà più spazio”

Dopo l’annuncio ufficiale, la presentazione. Chiusa l’avventura di Laurent Blanc con il club, Unai Emery ha ufficialmente iniziato la sua storia con il Paris Saint-Germain. L’allenatore spagnolo è stato infatti presentato questo pomeriggio, insieme al presidente Nasser Al-Khelaïfi: “Ringrazio Blanc per il lavoro svolto ma era necessario un cambiamento”, ha iniziato dicendo proprio Al-Khelaïfi. Poi la parola è passata all’allenatore, che ha iniziato a rispondere alle domande in francese: “Sono onorato di essere qui. Il PSG è un club vincente e voglio vincere anche con questa squadra perché vengo da un’altra società che è abituata a trionfare. Vogliamo continuare a far diventare grande questa squadra”.

“Faremo di tutto per vincere la Champions League – ha continuato il presidente – è l’obiettivo di questa stagione. Mercato? Abbiamo già preso tre giocatori, decideremo le prossime mosse insieme ad Emery; parliamo molto e il suo ruolo sarà decisivo nelle scelte della società. E’ un allenatore passionale e motivato, credo che la tifoseria lo amerà presto. Era la nostra prima scelta”. E ancora lo stesso Emery: “L’addio di Ibrahimovic? Quello che conta è il presente e il futuro. Punteremo su Cavani, ora avrà ancora più spazio. Non vedo l’ora di allenarlo, io e il club siamo felici che rimanga qui. Trapp ha fatto una grande stagione, così come Areola. Vedremo cosa fare quando conoscerò meglio la squadra. Le aspettative sono alte e a me piacciono le sfide. Vogliamo vincere tutto e credo che riusciremo a fare grandi cose”.

“Dovremo essere solidi, forti, con grandi individualità che possano fuzionare bene individualmente. E voglio che 4-5 giocatori delle nostre giovanili abbiano la possibilità di far parte della prima squadra. Krychowiak? Abbiamo lavorato con il presidente e il suo profilo ci è sembrato quello più adatto alle nostre esigenze. Allez Paris“.

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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