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Tango a Parigi, la nuova sfida di Luis Enrique

Un nuovo ballo sotto la Tour Eiffel. È quello che attende Luis Enrique, tornato a guidare un club sei anni dopo l’ultima volta. Dal Barcellona al Paris Saint Germain, in mezzo una lunga parentesi alla guida della nazionale spagnola. Adesso, però, un ritorno alla quotidianità per Lucho che, come i parigini, ha una vera e propria ossessione per la vittoria.

Quella vittoria che manca a entrambi. Luis Enrique, infatti, non conquista un trofeo dal 27 maggio 2017, data in cui alzò la terza Copa del Rey vinta con il Barcellona. Da quel momento sono trascorsi 2230 giorni.

 

 Al Psg, invece, non basta la vittoria della Ligue 1 e insegue quella Champions League che, negli anni, è apparsa come una chimera. E qui arriva la scelta di Luis Enrique, uomo abituato a vincere in Europa. L’ha già fatto nel 2015, quando vinse la Champions League alla guida del Barcellona contro la Juventus. Adesso una nuova sfida che, numeri alla mano, è probabilmente la più difficile per lui.

 

Un Psg da ricostruire

Luis Enrique arriva in una squadra totalmente da ricostruire, negli uomini e nel morale. Al Parco dei Principi c’è ancora l’eco dei fischi che ha accompagnato il finale di stagione, indirizzati soprattutto a Leo Messi che ha lasciato Parigi in direzione Miami.

Un faro in meno per la squadra che ha avuto diversi problemi di leadership. Messi non si è mai imposto, Mbappé è un rebus visto il contratto in scadenza tra un anno (che non verrà rinnovato fino a scadenza) e Neymar si è lentamente esclissato, soprattutto a causa dei problemi fisici. Rimotivare il brasiliano sarà uno dei compiti di Luis Enrique che conosce bene O’Ney, visti i trascorsi insieme al Barcellona.

 

 Poi, giocoforza, ci saranno tanti movimenti di mercato tra una rosa da sfoltire (12 giocatori sono rientrati dai prestiti, tra cui Wijnaldum, Icardi e Paredes) e, al tempo stesso, da rafforzare. Il tutto sotto l’occhio attendo di Lucho che, battezzato da molti “hombre vertical”, cercherà di prendere da subito in mano le redini di una squadra che ha perso la bussola.

Lo spagnolo ha chiuso la sua avventura in nazionale senza vittorie e con l’eliminaziona a sorpresa nell’ultimo Mondiale per mano del Marocco, negli ottavi di finale. Un bagaglio di esperienze che serviranno a Luis Enrique per cercare di portare il Paris Saint Germain al successo in Europa. 

Giovanni Mazzola

Siciliano, classe '96, cresciuto a pane e calcio...di provincia. Il mio primo ricordo è Corea-Italia del Mondiale 2002, non ho fatto in tempo per il golden gol di Trezeguet del 2000. Passione e curiosità sono le mie parole d'ordine: senza queste non avrei mai fatto il giornalista. Pubblicista dal 2018.

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