Pausa per le nazionali e mercato finito, il momento perfetto per poter parlare liberamente della propria squadra: Unai Emery ha concesso una lunga intervista a RMC, tra Psg, Matuidi, David Luiz e non solo.
Sul mercato: “Alcuni giocatori che hanno fatto un bel lavoro qua e sono andati via. Ma il Psg ha preso giocatori importanti per crescere. Vogliamo fare un stagione importante. La Ligue 1 non è facile. È molto importante essere preparato e motivato. Dopo tre giornate abbiamo perso una partita, non è normale”
Su Matuidi: “Chi è il miglior giocatore per mettere pressione quando recuperi palla? È Matuidi. Siamo in tanti in mezzo, c’è tanta concorrenza. Certi giocatori possono essere infortunati, era importante che lui restasse. Gli ho detto tre volte, una volta al telefono, la secondo in riunione con lui, la terza in riunione con lui e Kluivert”
Su Cavani: “Non ho alcun dubbio su di lui. Vado tutti i giorni al supermercato, compro tanta fiducia e la do ai miei giocatori. Ho detto a Cavani di stare più tranquillo. Ha 29 anni. È una buona annata per i giocatori. Gli ho detto di crearsi più occasioni, e dopo segnerà. Lui ama la perfezione, tornerà ad essere decisivo”
Su David Luiz: “Stessa cosa di Matuidi. Gli ho parlato tanto. Dopo la partita col Monaco, ci ha detto che aveva una bella offerta del Chelsea e che voleva andare via. Gli ho detto che per noi era importante, non volevo che andasse via. Ma se non era contento e che per lui il meglio era andare via, allora io rispetto queste cose. Dopo, ci siamo detti che era troppo tardi per comprare un difensore e che era meglio aspettare dicembre. Poi abbiamo Kimpembe. Marquinhos sta tornando, Thiago Silva è pronto”
Su Griezmann: “Quando sono arrivato al PSG, ho visto circolare tanti nomi importanti. Lo conosco bene e non ho mai parlato con lui. È un giocatore molto forte. Cinque anni fa, quando allenavo il Valencia e che era alla Sociedad, avevo detto al mio presidente di farlo firmare. Ma non si è fatto niente. Oggi, è felice all’Atletico”
Su Ben Arfa: “Deve lavorare di più. Gli ho detto che deve lavorare per migliorarsi. Perché se hai giocato dieci minuti l’ultima volta, allora ne giocherai venti la prossima. E cosi via. Ha la giusta mentalità per farlo”.
A cura di Guillaume Maillard-Pacini
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