Prima gioia Silvestre, Zapata come Weah: Udinese ko, game over a Marassi. Tredicesima vittoria della stagione per la Sampdoria, sesto posto (in solitaria, in attesa di Roma – Milan di questa sera) blindato. Quarantaquattro i punti in classifica e corsa all’Europa che continua. Le firme, pesantissime, sul 2-1 finale sotto il nevischio di Marassi sono quelle di Matias Silvestre e Duvan Zapata: destro a piazzare il pallone alle spalle di Bizzarri per l’argentino, che quattro anni e mezzo (e 117 presenze) dopo il suo ultimo gol in Serie A, era il 27 ottobre del 2013 a Parma maglia del Milan sulle spalle, torna a mettere nome e cognome sul tabellino dei marcatori.
Coast to coast ‘alla Weah’, pallonetto splendido a superare il numero uno bianconero e pace fatta con tutti – dopo il mancato saluto a Caprari in occasione della sostituzione di Milano e le scuse alla squadra martedì alla ripresa degli allenamenti – per l’attaccante maglia numero 91 sulle spalle: “anche se in realtà volevo servire Fabio (Quagliarella, ndr) sul secondo palo. – la confessione del colombiano, poco male – Alla fine ho preso la porta, sono contento soprattutto perché è un gol importante per la Sampdoria”. E anche per Duvan, dopo le tante parole di questa settimana: “Che è successo? Questo è passato ed è un tema privato, del quale credo di non dover parlare qui”.
Non ‘caso’ chiuso, quindi, spazzato via da un gol che a tantissimi ha ricordato quello dell’ex attaccante rossonero. “So chi è Weah, ma non ho visto il suo gol: però me lo hanno detto che il mio lo ha ricordato, penso che questa rete come detto prima sia bella soprattutto perché ha aiutato la squadra a vincere”. Grazie ad una grande azione del colombiano. “A dimostrazione che sto tornando? Non me ne sono mai andato, – puntualizza Duvan, che alla richiesta di una dedica per l’ottavo gol stagionale risponde – Alla mia famiglia che c’è sempre, ai tifosi e alla squadra: che se continuiamo così tutti insieme, sicuramente alla fine riusciremo a toglierci delle gioie”.
Una di queste l’ha chiamata a gran voce direttamente la Sud. “All’Europa crediamo, dall’inizio del campionato siamo lì e vogliamo continuare così e se possibile andare ancora più in alto”. Europa invocata assieme al suo nome. “Il coro per me? Il sostegno che mi danno i tifosi mi fa piacere ed è molto importante, per fare bene e raggiungere il nostro obiettivo”. Chiamato Europa, quella all’inizio della stagione soltanto un sogno. Giornata dopo giornata diventata una bellissima realtà.
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