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Atalanta, Conti segna in rovesciata davanti a Pinilla: per una volta l’allievo supera il maestro

Genoa-Atalanta, magia di Andrea Conti. C’è chi la chiama bicicletta volante e chi “acrobazia” e chi, semplicemente, ama chiamarla con il suo nome: “rovesciata”. In tanti nel corso degli anni si sono divisi sulla paternità di questo gesto tecnico, antico quasi quanto il calcio stesso. Andrea Conti si è iscritto ieri alla lunga lista di calciatori che, sfidando le leggi della fisica, amano buttarla dentro in modo spettacolare: un mix di fantasia, velocità d’esecuzione e capacità acrobatiche. La rovesciata, appunto… Uno che reti di questo tipo ne ha collezionate un bel po’ era presente a Marassi e ha assistito da circa 50 metri al “gol della domenica”. ‘Chi è?’ Mauricio Pinilla, maestro di ‘chilene’. Sarà un caso che un sinonimo di rovesciata sia: ‘cilena’?

Uno dei gesti tecnici più apprezzati sui campi di calcio nasce proprio lì, in Cile. Il primo esecutore? Non fu Pinilla, ma un suo connazionale, Ramón Unzaga che più di un secolo fa si lasciò cadere con il corpo a terra per colpire al volo il pallone: era il 1914. Da lì nacque la ‘chilena’, tradotta nel tempo come ‘rovesciata’. Anche gli argentini si unirono ai cileni, battezzando tale movimento con il medesimo nome, dopo che Unzaga la eseguì ai Mondiali del 1920. In quella occasioni la stampa locale la etichettò una volta per tutte come la ‘Chilena’.

Non appartengono a questa corrente di pensiero i peruviani che ne rivendicano la paternità. Bisogna tornare indietro per scoprirne le origini, alla fine dell’800: il calcio si giocava ancora per strada, asfalto, terra, su qualsiasi terreno. Anche al porto, prima di mettersi in viaggio sulle navi. Proprio lì si sfidarono i marinai inglesi contro quelli di Callao (città peruviana dove tutt’ora si trova il più importante porti della nazione). Uno dei “chalacos” (abitanti di Callao), nonostante la superficie non fosse delle più tenere, si coordinò ed infilò la palla in una rete immaginaria. Da quel giorno – almeno per loro- fu per sempre la “chalaca”.

Nata in Cile o in Perù? Chilena o Chalaca? Per tutti oramai è diventata la rovesciata. Di Riva, di Vialli, di Rooney, di Ibrahimovich, ovviamente di Pinilla e da ieri anche di Conti. Due anni nello stesso spogliatoio, due anni di allenamenti fianco a fianco. Chissà quante volte Andrea avrà visto Mauricio esercitarsi nella sua specialità e quanti segreti avrà rubato con gli occhi… Ieri però l’allievo ha superato il maestro. Per una volta Pingol a guardare e Conti a strappare gli applausi, anche degli avversari, grazie alla Chilena, Chalaca, o, più semplicemente, la rovesciata.

Redazione

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