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Premier League, un campionato per allenatori stranieri. E gli italiani sorridono

Ah, la Premier League: il campionato più spettacolare del mondo. Il più divertente, il più avvincente, poi. Ma anche e soprattutto il più ricco: sì, budget stratosferici derivanti da marketing, stadi di proprietà, diritti tv e chi più ne ha, più ne metta. Talmente stratosferici da far sì che le società possano permettersi di accaparrarsi gran parte dei maggiori talenti europei, ma in particolar modo i più grandi allenatori in circolazione.

Quanti ‘managers’ importati dall’estero al cospetto della Regina: dai tempi di Mourinho, Mancini e Ancelotti, passando ora per i vari Pellegrini, Klopp, Pochettino, fino al prossimo arrivo di Guardiola. Ed i risultati, dopotutto… Sembrano premiare! Carta canta: dall’istituzione della Premier League nel 1992, mai nessun allenatore inglese è riuscito a trionfare in panchina. Inglese eh, non britannico: meglio non confondersi. Guai a dimenticare il britannicissimo e scozzese sir Alex Ferguson, capace di trionfare per ben 13 volte nel campionato inglese, dopo essere stato per circa 27 anni manager dei ‘Red Devils’; ma anche un altro suo connazionale, Kenny Dalglish, ex bandiera del Liverpool come giocatore, è riuscito ad alzare una Premier League sulla panchina del Blackburn Rovers nella storica annata ‘94/95.

Sembra inverosimile che in Inghilterra abbiano trionfato più volte allenatori scozzesi che inglesi, ma questa è la realtà: per ora la Scozia conduce 2-0 questo speciale derby della Gran Bretagna. Ma qual è la nazione che vanta più rappresentati come allenatori vincenti in Premier? Rullo di tamburi: sorpresa, sorpresa… L’Italia! Eh sì, quando si parla di allenatori italiani nessun detto riesce a render meglio l’idea se non il buon vecchio Italians do it better. Ben tre ‘managers’ nostrani sul tetto d’Inghilterra: Carlo Ancelotti nel 2009/10 col Chelsea, Mancini al City nella stagione 2010/11, ed ultimo, ma assolutamente non per importanza, Claudio Ranieri, fresco fresco di trionfo col suo Leicester dei miracoli, capace di scrivere la favola più bella della storia del calcio moderno.

E poi via con le altre nazionalità: dal francese Wenger, abile nel vincere per ben tre volte, nel ‘97/98, 2001/02 e 2003/04; al portoghese Mourinho, anch’egli tre volte, nel 2004/05, 2005/06 e 2014/15; passando infine per il cileno Pellegrini, trionfatore col Manchester City nel 2013/14. E chissà chi sarà il primo inglese a trionfare in panchina in patria. Poco male: la bellezza della Premier League di certo non ne risentirà, ma risultati alla mano, si direbbe proprio un campionato per allenatori… non inglesi!
Alberto Trovamala

Redazione

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