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Premier League, dove eravamo rimasti?

Tre giornate già giocate, prima della pausa per le nazionali. Tre giornate sì, ma quante sorprese! E per una Nazionale, quella di Allardyce, che vince a fatica (ma vince) contro la Slovacchia, c’è una Premier che ritorna, col suo carico di “top“: players, ovviamente, ma anche managers.

Con tre in testa, forse i tre più attesi: Antonio Conte, Pep Guardiola e Josè Mourinho. Tre super-allenatori al timone di tre super-squadre, che sono partiti subito forte: nove punti ciascuno, tre vittorie a testa. Con il Chelsea in crescita dopo le vittorie di misura nelle prime due giornate, con uno United che non prende gol e non ha solo Zlatan Ibrahimovic (super Rashford contro l’Hull City), e con un Guardiola che ha già dato la propria impronta al Manchester City.

E il Leicester? Quattro punti in tre gare, partenza a rilento per gli uomini di Claudio Ranieri. I campioni d’Inghilterra, dopo il ko con l’Hull all’esordio e lo 0-0 con l’Arsenal (a pari punti delle Foxes, pesa il ko alla prima con il Liverpool, anche lui a 4 punti), si sono riscattati contro lo Swansea di Guidolin: 2-1 e prima gioia stagionale per Jamie Vardy.

Capitolo sorprese: l’Everton di Koeman, imbattuto, insegue le tre di testa, con l’Hull City alle spalle: due vittorie e tante belle cose nonostante il caos societario; bene anche il Middlesbrough di Karanka (cinque punti, come il Tottenham).

E si prospetta una quarta giornata che può dire tanto. Perchè Conte sfida Guidolin nel suo secondo derby italiano dopo quello col Watford di Mazzarri, perchè l’Arsenal ospita un Southampton partito a rilento, ma soprattutto perchè si sfidano Mou e Pep. Sabato, ore 13:30, derby di Manchester, primo grande appuntamento di una Premier che sarà, come sempre, spettacolare. Manca poco, tre giorni e si ricomincia: riparte la Premier League.

Edoardo Marcarini

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