Due anni dopo, è arrivato anche il suo momento. Alberto Pomini è pronto per esordire con la maglia del Palermo nella trasferta di Brescia, una sfida in cui mancheranno otto nazionali per i rosa, tra cui il portiere Posavec. Assenza che Tedino tamponerà con la “chioccia” presa in estate dal Sassuolo, che non scende in campo dal 31 maggio 2015 contro il Genoa: “E’ normale che per un portiere più si giochi, più ci siano certezze. Penso però di essere arrivato ad un’età in cui queste cose si riescano a gestire. Tornare a giocare dopo così tanto tempo e con una maglia nuova dà emozioni, ma credo nel lavoro fatto durante la settimana. A prescindere che si giochi o meno, i frutti si raccolgono. Ho una serenità interiore e ho voglia di dimostrare di poter fare bene”.
Subito in campo, dunque, a dispetto delle previsioni che lo vedevano come eterna riserva del croato: “In realtà a me non cambia più di tanto. Il fatto di venire al campo e dare il massimo è già di per sé un aiuto per Josip, per la squadra e un motivo di stimolo per me. Questa è la mentalità che dobbiamo avere tutti. Poi nel ruolo c’è una gerarchia prestabilite e bisogna dare la possibilità di sbagliare con serenità a chi gioca. Anche per chi non gioca, perché può andare incontro ad una pressione superiore. Io in carriera sono sempre stato abbastanza costante, mi sono sempre preparato come se la domenica dovessi essere chiamato in causa, poi a 36 anni hai una maturità diversa e aiutare un giovane a crescere può farti piacere, non come quando hai 25 anni e magari ti girano un po’ le palle. La competizione, poi, è il sale del calcio. Questo è quel che ti fa salire di livello”.
Parole che suonano come musica per le orecchie di Tedino, che in questi giorni con l’organico decimato non ha perso la solita verve. Almeno, così assicura Pomini: “Quel che conta è arrivare alla fine dando il massimo, sperando di raggiungere un obiettivo importante per noi e per la società, oltre che per la città. Sapere inoltre di avere 24 elementi su cui puntare è una grande dimostrazione di forza. Abbiamo voglia di mettere in difficoltà Tedino, è carico a manetta. Ha portato positività e certezze, perché tatticamente si lavora tanto e si cerca di meccanizzare i suoi movimenti. Quando un giocatore va in campo sapendo cosa fare è già un grande aiuto. Siamo tutti carichi, non diamo peso alle assenze e cerchiamo di dare il massimo sabato, pensiamo solo a questo. Poi alla lavagna si vince sempre, dobbiamo essere bravi a portare avanti certe dinamiche in campo”.
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