Che qualcosa non andasse nel rapporto tra José Mourinho e Paul Pogba era chiaro un po’ a tutti. Un rapporto prima complicato, poi diventato insostenibile per il calciatore, e forse visti i risultati, anche per la squadra. Per Pogba tanta panchina, pochi sorrisi, molte chiacchiere extra-campo ed un rendimento lontano da quello avuto al mondiale di Russia, dove Paul aveva giganteggiato insieme alla sua Francia, risultando un leader fondamentale per la vittoria finale della squadra di Deschamps.
Ciò che balza agli occhi è come negli ultimi mesi si parlava più del Pogba personaggio che calciatore, e come al centro del Manchester United ci fosse il rapporto contrastante con Josè Mourinho, anteposto anche alla squadra ed ai risultati dei Red Devils.
A parlare del rapporto tra i due, ci ha pensato anche il fratello maggiore di Paul Pogba, Mathias ai microfoni di RMC: “Il problema era Mourinho, alla fine. Nello spogliatoio, fuori dallo spogliatoio… ovunque. Da quello che vediamo di Mou, lui vuole essere sempre considerato l’insegnante, il centro dell’attenzione. Paul non calcola nemmeno quell’aspetto”. Poi aggiunge: “Non ha rispettato mio fratello. Se rispetti Paul, Paul ti rispetterà. Ti fidi di lui, ti farà grandi partite “.
Come sempre nel calcio, alla fine il giudice supremo è e resta il campo. Il rendimento di Paul Pogba, dopo l’addio di Mourinho, è incredibilmente cresciuto. Quattro gol e tre assist per il francese, nelle quattro vittorie di fila in campionato per il Manchester United con Solskjaer in panchina – cinque totali se si considera anche il successo in F.A. Cup – . Paul che si è rivelato un leader dentro e fuori dal campo, come certifica il discorso alla squadra, stile finale Mondiale, prima del match contro l’Huddersfield. A suon di prestazioni, e non solo, Pogba si è ripreso il “suo” Manchester United.
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