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​Playoff serie C | Juve Stabia – Reggiana, si decide tutto al ritorno. La spinta del Menti e la classe di Mastalli non bastano

La voce continua e il colore della curva sud. Il pubblico delle grandi occasioni, sugli spalti del Menti e sui terrazzi delle case circostanti. Tutta Castellammare a spingere la Juve più amata di Campania. La forza d’urto del tridente d’attacco e una squadra costantemente proiettata in avanti. Per 90 minuti la Juve Stabia ha provato a infrangere il muro reggiano, ma non ci è riuscita. Finisce 0-0. Stesso risultato dello scorso anno. Stesso turno playoff, stesso stadio. Dodici mesi fa il pareggio a reti inviolate della gara di ritorno eliminò le vespe, dopo la vittoria della Reggiana nel match di andata. Questa volta siamo solo al primo atto. Mercoledì al Mapei Stadium si giocherà il secondo. La Reggiana avrà due risultati su tre. Conseguenza di una partita giocata con l’elmetto, fondata sul sacrificio dei giocatori più offensivi e sulle ottime doti di palleggio dei centrocampisti.

Uno zero a zero figlio soprattutto della solidità di un 3-5-2 che spesso diventava 5-3-2. Uno schieramento deciso dall’allenatore ospite Eberini “dopo il secondo tempo col Bassano nel turno precedente. Lì avevamo fatto bene e oggi abbiamo replicato egregiamente”. Una scelta legata anche alle assenze dei centrali difensivi titolari – Panizzi e Crocchianti – e risultata vincente contro il 4-3-3 messo in campo da Fabio Caserta. I gialloblù di casa hanno tenuto sempre il pallino in mano, ma creato poche occasioni. L’unico vero brivido per la porta difesa da Facchin è arrivato al 41’ del primo tempo: cross di Melara dalla destra, testa di Paponi – match winner con il Francavilla cinque giorni fa -e pallone sul palo.

Nella ripresa, l’allenatore di casa ha provato a mischiare le carte inserendo Canotto e Berardi davanti. Non è bastato. La Reggiana, con ordine e abnegazione, ha portato a casa un pareggio che le consente di affrontare il ritorno con la rosea prospettiva di costringere i campani all’impresa. “Possiamo farcela. Sono convinto che abbiamo tutte le carte in regola per farcela”, attacca in sala stampa mister Caserta. “Dobbiamo essere più cattivi e consapevoli dei nostri mezzi. Oggi abbiamo fatto la partita dal primo minuto. Loro sono rimasti sempre chiusi, non credo che possano avere lo stesso atteggiamento per 180 minuti”.

Mercoledì potrebbe scegliere un trio d’attacco diverso. Stavolta è partito con Strefezza, Paponi, Melara “perché bisogna ragionare sul doppio confronto e sulla stanchezza accumulata martedì contro il Francavilla”. Mercoledì potrebbe toccare a Canotto e Berardi il tentativo di espugnare Reggio Emilia. Di sicuro nel turnover di Caserta non rientrerà Alessandro Mastalli, anima e capitano delle “vespe” campane. Un ragazzo del 1996 che ha mostrato qualità tecniche di altra categoria e una leadership impressionante per la sua età. Un paio d’anni fa Pippo Inzaghi lo fece esordire in serie A col Milan dopo avergli messo in mano la squadra Primavera. Per lui spese parole al miele. Le stesse che usa Caserta nel dopo partita. “Ci sono pochi giocatori come lui. Non solo in C. Io non ne vedo tanti come lui nemmeno in categorie superiori. È una mezzala con tempi di inserimento eccezionali (6 gol in questa stagione, ndr). A me ricorda tantissimo Marchisio, anche per le qualità morali. L’ho fatto capitano fregandomene dell’età perché è un leader nato. E lo è con l’esempio. Ogni giorno arriva al campo un’ora prima ed è l’ultimo ad andarsene. A volte mi chiedo come possano non accorgersene gli addetti ai lavori delle squadre di A e B. È un giocatore al quale non rinuncerei mai e credo che nessun allenatore lo farebbe”. Un’investitura importante dal suo allenatore ma anche da un ex calciatore che ha giocato 272 partite fra A e B, equamente divise, nella stessa posizione di Mastalli. L’anno scorso al Mapei Stadium portò in vantaggio la Juve Stabia. Fu solo un’illusione, ribaltata da Cesarini e Ghiringhelli.

Tra tre giorni ha una nuova occasione. Per inseguire una serie B che probabilmente otterrà personalmente in ogni caso fra pochi mesi.

Cose a cui lui sicuramente non pensa minimamente. Ha 22 anni e una maturità irreale. Sempre nel vivo dell’azione, sempre a sostegno di un compagno.

La Reggiana adesso è favorita, ma dovrà fare attenzione. “Siamo pronti per vincere l’ultima battaglia”, esclama Caserta nel dopo partita. Speranza di vendetta, sogni di proseguire la corsa che porta a Pescara. Il posto dove tutti vogliono arrivare. Con l’elmetto o col fioretto.

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Claudio Giambene

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