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Enrico Baldini, tripletta e ‘volata’ verso la Serie A

Sono quattro anni che il Cittadella naviga nelle prime posizioni e certe cose non succedono mai per caso”. Parlava così Enrico Baldini al suo arrivo in un paesino di poco più di 20mila anime in provincia di Padova dopo la esperienza il Fano in Serie C, Avete capito bene, fino a 5 mesi fa giocava in Serie C. Oggi, invece, è arrivata una tripletta (la sua prima in carriera) nell’andata di uno spareggio che può valere la Serie A.

Credit foto: AS Cittadella

La passione del ciclismo

I playoff sono come una volata finale nel ciclismo ed Enrico lo sa bene. Il papà era un corridore professionista ma purtroppo per lui in casa aveva anche un piccolo campo da calcio. Poco male perchè le qualità che servono nel rush finale di una corsa in bicletta Baldni le ha tirate fuori sul manto erboso di un campo da calcio.

Con tante squadre insieme che vogliono arrivare per prime, lui è riuscito a trascinare la sua a pochi metri dal traguardo con una tenuta di gioco e una classe che sembravano ormai essere solo un lontano ricordo.

Tutto grazie anche a una società che l’ha accolto fin da subito (in particolare il ds Stefano Marchetti), coccolandolo e facendogli trovare tra le mura della città quella protezione che forse non aveva mai sperimentato in carriera.

 

Credit foto: AS Cittadella

Il classe 1996 ha trovato quello cercava, e dopo 15 presenze in campionato e la prima vittoria ai playoff contro il Brescia, Baldini ha ben pensato di restituire il favore alla società che l’aveva voluto fortemente a gennaio, mettendolo al centro del progetto e dando una nuova linfa vitale alla sua carriera: tre gol al Monza di Brocchi, Galliani e Berlusconi.

 

Credit foto: AS Cittadella

Dopo l’Inter, girovago nelle Marche

Cresciuto nella Primavera dell’Inter, probabilmente avrebbe sognato un gol davanti agli 80mila di San Siro. Invece, dopo aver vinto Coppa Italia e Torneo di Viareggio conb le giovanili nerazzurre, ha girovagato per quattro lunghe stagioni nelle Marche tra Ascoli e Alma Juventus Fano, salvandosi due volte ai playout delle rispettive categorie.

 

Oggi, invece, gli sono bastati 25 minuti per mettere in chiaro le cose. Prima una rete da vero rapace d’area (lui che è nato come ala), poi un cioccolatino confezionato in tre semplici tocchi. Stop, dribbling e tiro al volo a trafiggere Kastrati. Nel finale l’ultima gioia personale per chiudere il primo round sul 3-0.

 

Credit foto: AS Cittadella

L’ultima pedalata verso la Serie A

Ho fatto tre anni fra Vercelli ed Ascoli in Serie B, ma ero tanto giovane e probabilmente non ero pronto”. Ora, dopo tante “pedalate”, fiato e resistenza non dovranno abbandonare Enrico Baldini, che farà di tutto per allungare sulle concorrenti, puntando almeno al testa a testa della finale.

D’altronde per salire sulle mura della città basta una rampa di scale, per salire in Serie A bastano delle volate finali come quelle di Enrico Baldini.

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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