Miralem Pjanic in maglia Juventus (Imago)
L’intervista a Miralem Pjanic, fresco di ritiro, sulla Juventus e non solo
Dopo un’incredibile carriera vestendo le maglie di Roma, Juventus e Barcellona tra le altre, Miralem Pjanic ha deciso di dire ‘stop’ e fare un passo oltre la propria carriera da calciatore.
Intervistato da Tuttosport in occasione della prima edizione del World Sports Summit a Dubai, il bosniaco ha avuto modo di riflettere sul momento del club bianconero e del suo ex allenatore, Luciano Spalletti.
“La risalita della Juve in classifica non mi ha affatto sorpreso, anzi posso dire che me lo aspettavo con l’arrivo di Spalletti. Luciano a questi livelli è una garanzia. Ce ne sono pochi bravi come lui. Fa la differenza“.
Parola di Miralem Pjanic. Uno che, con la maglia della Juventus, è sceso in campo per ben 178 volte tra il 2016 e il 2020, raccogliendo 22 gol, 42 assist, e sollevando al cielo 7 trofei.
“Grazie al lavoro di Spalletti la Juventus sta crescendo e migliorando gara dopo gara, non deve porsi limiti. La classifica è corta e stanno tutte vicine. Quando sei alla Juve, devi puntare sempre in alto e al massimo“, ha continuato l’ex centrocampista ai microfoni.
Tra tutti i giocatori bianconeri, uno in particolare – e chi se non lui – ha rubato l’attenzione a Pjanic. “Kenan è davvero bravo. Sta diventando un grande giocatore e ha tutto per essere un campione. Ha classe e talento: mi piace molto“. In mezzo al campo, però, sembra mancare qualcosa. “Forse in mezzo al campo qualcuno servirebbe. Un Pjanic potrebbe dare una mano (ride, ndr)“.
E proprio per risolvere questo problema, il bosniaco prova a immaginarsi direttore sportivo bianconero. “Non ho dubbi: prenderei subito Sandro Tonali. È fortissimo e sarebbe l’elemento perfetto. A questa Juve manca proprio uno come lui in mezzo al campo. Ha forza, temperamento, legge l’azione e sa impostare. Dovessero prenderlo, sarebbe un grandissimo colpo“.
“A centrocampo mi piace uno come Pedri, ma Tonali è il miglior italiano nel suo ruolo“, ha proseguito poi, prima di spostarsi su altri argomenti. Ad esempio, il ricordo di Max Allegri, ora impegnato a far rinascere il Milan dopo un anno buio. “Ero sicuro che avrebbe avuto questo impatto. Lui è una garanzia per chi vuole arrivare in alto. Fa stare bene i giocatori e rendere al massimo le squadre che allena. È un grande allenatore e chi ce l’ha, se lo tiene stretto“.
“La Juve deve rimpiangere di averlo fatto andare via? Forse il suo ciclo in bianconero era finito, ma il suo valore non si discute. Ora c’è Spalletti, sono in buone mani“, ha proseguito Pjanic, parlando di due dei suoi ex allenatori. A chiudere, poi, anche uno sguardo alla Roma con cui ha ottenuto 30 gol e 44 assist nella Capitale tra il 2011 e il 2016.
“Sono contento di rivedere la Roma in alto. Quest’anno stanno facendo bene e auguro loro di continuare cosi. Fin da inizio stagione mi aspettavo questo tipo di percorso e crescita: se prendi uno dei migliori allenatori in circolazione come Gasperini, diventa probabile riuscirci“, ha concluso il ‘Pianista’.
Le designazioni arbitrali per la 18esima giornata di Serie A: Massa dirige il big match…
Milan, Nkunku piace al Fenerbahce: la posizione dell'attaccante francese Reduce dalla doppietta in pochi minuti…
Lì, seduto in casa. Ero da solo. Lo ero da anni ormai. Non ero lucido,…
La classifica della Serie A del 2025: la Roma in testa, Inter seconda, Napoli terzo…
Dal gol al Mondiale per Club al mercato: la Juventus valuta il profilo di Gonzalo…
Alla scoperta di Guido Rodriguez, il centrocampista argentino 'già pronto' finito nel mirino della Juventus…