Miralem Pjanic in maglia Juventus (Imago)
L’intervista del centrocampista bosniaco a La Gazzetta dello Sport
Una carriera lunga, vincente indossando le maglie dei club più importanti d’Europa.
Ma per Pjanic, il ritiro può ancora aspettare: “Ho giocato con Metz, Lione, Roma, Juventus, Barcellona, Besiktas a Dubai con lo Sharjah e lo scorso anno a Mosca nel Cska: praticamente i più grandi club di questi Paesi. Sono contento e orgoglioso: è stato un sogno, ma non è finita. Sono svincolato e mi alleno con un preparatore: ho voglia di giocare ancora uno-due anni, cerco un progetto interessante e stimolante. Tornare in Italia? Perché no, è la mia seconda casa”.
Intervistato a La Gazzetta dello Sport, il centrocampista bosniaco ha parlato della “sua” Juventus. Dal ruolo di Chiellini nella nuova dirigenza: “Ho sempre la Juventus nel cuore e sono contento di vedere nel club Giorgio, uno che trasmette stabilità e senso di appartenenza a tutti, giocatori e tifosi. Chiello ama la Juventus. E conosce la storia e lo spogliatoio: sarà preziosissimo”, al calciomercato: “David ha numeri importanti, parliamo di un nove che ha sempre segnato tanti gol in un campionato meno tattico della Serie A ma fisico e impegnativo come quello francese. E con il Lilla si è imposto anche in Champions. È forte e la Juventus ha bisogno dei gol degli attaccanti e di uno come lui”.
Poi, un commento sul ritorno di Allegri al Milan: “Sento spesso Max, abbiamo passato anni meravigliosi alla Juventus. È un amico, bello vederlo al Milan: in Italia lui e Conte sono i migliori, i più vincenti. Pochi gestiscono la pressione come Allegri: i rossoneri puntano ad arrivare tra le prime quattro, ma quando c’è in panchina uno come Max è normale aspettarsi anche di più”, e un pensiero sul Napoli campione d’Italia: “Riparte da una stagione meravigliosa nella quale Conte ha compiuto un miracolo. Lo scorso anno, con la rosa che aveva, avrebbe dovuto vincere lo scudetto l’Inter. Adesso i nerazzurri hanno cambiato allenatore, ma la squadra è più o meno la stessa ed è positivo. E se arriva Lookman sposta gli equilibri. L’Inter parte in prima fila assieme al Napoli“.
Il presente e il futuro della nuova Juventus non può che essere Yildiz. Su di lui, Pjanic ha le idee chiare: “Giusto puntare su Kenan, un po’ come quando c’ero io e si decise di blindare Dybala. Kenan è importante per squadra e società, deve restare umile ma prendersi responsabilità. Si vede che lavora tanto, può fare grandi cose”.
Poi, l’ex giocatore dei bianconeri fa il punto sull’attacco. Da Kolo Muani: “Se Tudor e la dirigenza lo rivogliono è perché conoscono le sue qualità. È un attaccante internazionale. Un trasferimento definitivo sarebbe importante per il club e anche per lui: quando vieni acquistato hai un senso di appartenenza maggiore”, a Vlahovic: “Dusan non è più un giovane e ha una certa esperienza: sono scelte personali, sicuramente non sono situazioni facili da vivere ma fanno parte del calcio. Vlahovic deve ritrovare serenità e gol, che ha sempre fatto. E ha bisogno di giocare. Lo stimo ed è un amico, perdere un anno non fa mai bene. Io so come si sta alla Juventus: dura trovare di meglio”.
In casa Juventus l’obiettivo è uno solo: “Igor conosce il mondo Juve e ha chiuso in maniera positiva la stagione: le sue squadre hanno una identità precisa. È necessario ritrovare serenità: restare in Champions è fondamentale, bisogna essere realisti, però la Juventus non può trascorrere tanti anni senza vincere lo scudetto e senza alzare trofei. Quando sei lì devi competere per trionfare, non ci sono scuse. E negli ultimi anni questo è mancato”.
Pjanic “consiglia” anche un acquisto per la prossima stagione: “Prenderei Tonali, uno come lui merita uno sforzo. È italiano e ha grande potenziale, ha vinto al Milan e in Inghilterra è cresciuto. Umile, forte e con il tocco di qualità: quello che serve alla Juventus”.
Gasperini riporterà la Roma in Champions? Pjanic – che ha anche vestito la maglia giallorossa – dice la sua: “Gasp è fenomenale, le partite contro la sua Atalanta erano le più complicate. Roma è una piazza diversa, meno paziente e con più pressione. Il club deve seguire l’allenatore come hanno fatto a Bergamo, lasciandolo lavorare con i giocatori giusti”.
Infine, Pjanic nomina la mina vagante del prossimo campionato: “Occhio alla Fiorentina di Dzeko, Kean e Pioli”.
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