Filippo Pittarello (Imago)
L’attaccante Filippo Pittarello trascina il Catanzaro: 1-2 in rimonta al “Braglia” per i ragazzi di Aquilani.
Gol vittoria e laurea in settimana, Filippo Pittarello incarna la rinascita del Catanzaro. I giallorossi espugnano il “Braglia” di Modena e lo fanno con personalità, lucidità e una consapevolezza che fino a poche settimane fa sembrava lontana. L’1-2 firmato sul campo dei canarini vale più di una semplice vittoria: certifica un percorso di crescita evidente, il lavoro silenzioso di Aquilani e l’esplosione graduale di un gruppo che ha ritrovato identità e fiducia. Per i ragazzi di Sottil, invece, è la prima sconfitta in casa in stagione, un segnale chiaro di come il Catanzaro sia riuscito a imporre la propria forza anche in un ambiente ostico.
La forza del Catanzaro sta soprattutto nel modo in cui è riuscito a rialzarsi dopo un avvio di stagione altalenante. Aquilani ha insistito su concetti chiari: possesso ragionato, pressione coordinata, valorizzazione delle individualità offensive. La richiesta principale ai suoi è stata ritrovare serenità nelle scelte, senza fretta né frenesia. La trasferta di Modena diventa così il manifesto di una squadra più matura, capace di soffrire quando serve e colpire nei momenti chiave.
Pittarello, arrivato in punta di piedi l’anno scorso dal Cittadella, è stato l’uomo decisivo del match. La settimana appena trascorsa resterà scolpita nella memoria: prima la laurea in Economia, poi il rigore segnato con freddezza sotto gli occhi dei suoi tifosi. Sul momento del gol, Pittarello racconta: «È stata una soddisfazione immensa. Arriva in un momento delicato, personale, in cui sto facendo fatica a trovare spazio. Riuscire a coronarlo con un gol che porta la vittoria alla squadra è il massimo».
Sul rigore e sul sostegno dei tifosi aggiunge: «Ho pensato solo a concentrarmi, e vedere la palla entrare è stata un’emozione indescrivibile. Vedere tutta quella gente giallorossa nel settore ospiti è stato incredibile. Il loro sostegno ti dà una carica che raramente senti».
Il tecnico giallorosso ha dovuto affrontare un avvio complicato, tra infortuni e nuovi equilibri da trovare. Lavorando sulla continuità e sull’autostima, Aquilani ha dato al gruppo una forma più definita: ora il Catanzaro gioca con naturalezza, esprime trame più fluide e appare finalmente in sintonia con le idee del proprio allenatore.
Non sorprende, allora, che i 22 punti ottenuti in 15 partite siano il frutto di un processo in atto. Il Catanzaro non è più la squadra che subisce, bensì una formazione che osa, che vuole imporre il proprio gioco e che ha trovato nell’equilibrio – mentale prima ancora che tattico – la propria arma migliore.
Alberto Aquilani (Imago)
La freddezza con cui ha trasformato il rigore racconta molto del momento che sta vivendo. Pittarello è il match winner di Modena, ma anche esempio per lo spogliatoio: ha saputo ritagliarsi spazio con umiltà, sfruttare ogni minuto e rispondere presente nelle situazioni di pressione massima. Il suo percorso diventa simbolo di una rinascita collettiva per il Catanzaro.
Nel Catanzaro di Aquilani, una squadra che studia, lavora, sbaglia e riparte, il rigore di Pittarello è la conferma che la squadra c’è, sa dove vuole andare e ha finalmente trovato i protagonisti giusti per farlo.
A cura di Carlo Mignolli
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