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Acquisti in prospettiva e scouting internazionale: il modello Pisa

Una struttura, quella creata dalla società, che è stata il fulcro dei successi della squadra nerazzurra

Non c’è spazio per la casualità dietro alla promozione del Pisa in Serie A. Il ritorno in massima serie a trentaquattro anni di distanza ottenuto dalla società nerazzurra è sì merito della straordinaria gestione da parte di Filippo Inzaghi, ma dietro vi è una struttura societaria che da anni ambiva a portare il club al vertice del calcio italiano.

La famiglia Corrado, guidata da Giuseppe, assieme al figlio Giovanni, ha prelevato le quote del club nel dicembre del 2016, salvandolo da un plausibile fallimento. Passo dopo passo, stagione dopo stagione, è stata conferita una stabilità societaria che a Pisa mancava dagli anni Ottanta, dall’epoca di Romeo Anconetani.

A questa stabilità è seguita una scalata da un punto di vista sportivo, partendo dalla promozione in Serie B ottenuta nel 2019, quindi i primi anni in seconda serie trascorsi senza mai il rischio di retrocedere. Nel 2021 la cessione della maggioranza delle quote ad Alexander Knaster, che altro non ha fatto che aumentare le mire di ambizione del club, che nel 2022 ha tentato il primo assalto alla promozione, mancata solamente in finale playoff contro il Monza. Dopo due anni deludenti da un punto di vista sportivo, quindi, è arrivato il momento. Una stagione da protagonisti assoluti (Sassuolo permettendo), svolta partendo dalla scelta di nominare allenatore Inzaghi, maestro della categoria, che ha messo a frutto il lavoro della dirigenza.

Il successo della società, del patron Knaster, del presidente Giuseppe Corrado, del direttore generale Giovanni Corrado e del direttore sportivo Davide Vaira, che hanno perseguito un’idea, rivelatasi corretta. Alla base un buon modello di scouting, sparso per l’Europa, seguita dal coraggio, e dal potere, di acquistare il cartellino dei giocatori.

Lind, l’esempio del modello Pisa

Un ottimo livello di scouting. Questo ciò a cui ambisce il Pisa. E questo modello di lavoro sta già dando i suoi frutti.

Il club è da stagioni che ha preferito calciatori futuribili, valorizzabili, piuttosto che giocatori avanti con l’età. Ne è un emblema, nel 2021, l’arrivo di Lorenzo Lucca dal Palermo. Rimanendo sul tema attaccanti, in questa stagione, anche un po’ a sorpresa, il nome di Alexander Lind, proveniente dal Silkeborg IF, è stato preferito a quello di Gianluca Lapadula. Tre i milioni di euro spesi per il danese classe 2002. Dati i numeri e l’apporto del giocatore, soldi ben spesi.

Voglio giocatori che abbiano la mia stessa voglia di essere qui” dichiarò Inzaghi in conferenza stampa di presentazione. E il risultato è stato ottenuto. Come dichiarato prima, anche attraverso spese importanti: circa due milioni di euro pagati all’Empoli per Samuele Angori. Il terzino classe 2003 alle spalle vantava solamente un campionato di Serie C al Pontedera, si è erto a uno dei migliori del ruolo in campionato.

Azzardi, ma anche qualche garanzia. Per questo motivo arriva Semper, miglior portiere della stagione precedente al Como, per 2 milioni di euro, dalla stessa società è arrivato Oliver Abildgaard. Nel mercato di gennaio le ambizioni sono state certificate dagli arrivi dalla Cremonese di Leonardo Sernicola, di Markus Solbakken, che nella prima di stagione era sceso in campo in Champions League. Acquisti per l’oggi, ma validi anche per il domani, come quello di Castellini dal Catania.

Nessun prestito secco. Una sola eccezione: Giovanni Bonfanti, arrivato dall’Atalanta. Per il resto chi viene a Pisa, lo deve voler fare per poterci crescere e diventare grande, questa la filosofia della società.