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Yildiz sempre più il faro della Juve. Spalletti: “Gli voglio bene come a un figlio”

Kenan Yildiz, giocatore Juventus (Imago)

Il turco è stato protagonista della vittoria contro il Pisa. Prosegue la trattativa per il rinnovo di contratto

Imprescindibile. Imprendibile. Sembra quasi un “Yildiz e altri dieci”. La dieci, come maglia s’intende, la ha sulle spalle, e oramai ha acquisito tutte le caratteristiche che questo numero impone. Alla Cetilar Arena di Pisa la Juventus conquista la terza vittoria consecutiva in campionato, e il turco è tornato a mettere la firma.

In campo è partito largo sulla sinistra, accentrandosi una volta conquistato il pallone. Nel primo tempo un tiro a giro, che nella partita contro la Roma si era stampato sul palo, questa volta termina fuori di pochi centimetri. Ma l’esultanza arriverà in seguito.

Per Luciano Spalletti è il faro della squadra, lo ha ribadito esplicitamente dopo la partita a DAZN: “È il nostro numero 10. Questa responsabilità deve prendersela. Gli voglio bene come a un figlio: è l’uomo che può cambiarci le situazioni. Nessuno potrà mai farmi dubitare della sua personalità e conoscenza del ruolo importante che ha“.

La sostituzione è arrivata solo all’ultimo, nei minuti di recupero, dopo il gol segnato a porta vuota in seguito a una finta di Miretti davanti a Semper. Un gol semplice, ma che vale tanto per il percorso della Juve e del giocatore, il sesto del suo campionato.

Luciano Spalletti (Imago)

Yildiz il presente e il futuro: la società vuole blindarlo

Da quando Spalletti è diventato allenatore della Juventus, tolta la partita d’esordio contro la Cremonese – nella quale era indisponibile a causa di un problema al ginocchio – Yildiz è sempre partito da titolare. Sette gare giocate, quattro gol segnati.

Il trequartista turco è il presente e anche il futuro della Juventus. Questa l’idea della società, che infatti sta proseguendo la trattativa per il proprio rinnovo di contratto, al momento in scadenza nel 2029. Al momento proseguono i contatti tra i dirigenti e l’avvocato del giocatore.

Lorenzo Vero

Nato all’ombra della Torre Pendente nel giugno del 2000 e studente di Informatica Umanistica. Bastian contrario per natura, ho iniziato a seguire il calcio perché ai miei genitori non piaceva. Sin da quando ero un bambino riempio la testa dei miei amici con aneddoti calcistici di ogni genere. Con gli anni, assieme alla barba, è cresciuta anche la mia passione per questo gioco. L’obiettivo adesso è quello di raccontare in modo veritiero (con il cognome che mi ritrovo…) e appassionante anche la meno appetibile delle partite.

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