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Pisa, Inzaghi: “Molta gente mi ha chiesto la Serie A piangendo”

Filippo Inzaghi, allenatore del Pisa (imago) interna
Filippo Inzaghi, allenatore del Pisa (imago)

Le dichiarazioni di Pippo Inzaghi dopo il ritorno in Serie A del suo Pisa: i tifosi hanno invaso le vie della città per festeggiare.

Il Pisa torna in Serie A con due giornate d’anticipo. In città inizia la festa con i tifosi che invadono le principali piazze della città della Torre. Anche Pippo Inzaghi non riesce a contenere l’emozione per questo traguardo storico.

L’allenatore dei nerazzurri ha parlato ai microfoni di Canale 50 dopo la partita con il Bari.

Sono molto felice. Ci tengo a ringraziare la società, il presidente, il proprietario e dirigenti. Non ci hanno fatto mancare niente, abbiamo lavorato al meglio. Voglio ringraziare magazzinieri, fisioterapisti, tutta gente che si vede meno. Sono stati fondamentali per un capolavoro, un impresa per la quale noi ci abbiamo creduto dal primo giorno. Ringrazio il mio staff, senza di loro niente sarebbe stato possibile“, ha esordito.

Continua poi: “Speravo di andare ai playoff e vincerli all’inizio, poi ho capito che questo è un gruppo straordinario. Le sconfitte, le vittorie, ci saranno, ma vado orgoglioso dell’atteggiamento. Mai una multa, mai una lamentela. Penso, mi auguro che tutti siano migliorati. Mi auguro di avere trasmesso questo“.

Pisa, le parole di Inzaghi

L’allenatore del Pisa prosegue: “Ci sono poche parole, è il momento di godersela. Godrò, ho bisogno di staccare, poi penserò al prossimo obiettivo. Grazie al sacrificio, al lavoro, sono state create cose che si pensavano impossibili. Molta gente mi ha chiesto la Serie A piangendo, sono molto orgoglioso di questa stagione straordinaria. Godiamoci la festa“.

Infine conclude: “Molte persone mi dicevano di non venire a Pisa, poi in cuor mio, spinto dai valori umani dei giocatori. Ho avuto richieste di altre squadre, io ho sentito Calabresi, quando sembravo in ballottaggio mi ha scritto lui, assieme a Caracciolo, dicendomi: ‘Per te ci butteremo nel fuoco‘. E l’hanno fatto“.