Le dichiarazioni dell’allenatore del Pisa alla vigilia della sfida della Cetilar Arena. Due nuovi infortuni per i toscani
“Inter una squadra in crisi? Chi lo dice ha visto troppi film di fantascienza“. Alberto Gilardino ha voluto commentare così i prossimi avversari del suo Pisa in conferenza stampa.
“Incontriamo la prima della classe per quanto dimostrato in questi anni. L’Inter è una belva ferita: per cui ancor più pericolosa. Verranno a morderci e a prenderci con il loro pressing“. Grande rispetto da parte dell’allenatore nei confronti della squadra di Chivu, reduce da due sconfitte consecutive, contro il Milan e l’Atletico Madrid.
Il Pisa, invece, è reduce da sei risultati utili consecutivi in campionato (cinque pareggi, una vittoria), e alla Cetilar Arena – stadio che, per l’occasione, è andato sold out in quindici minuti dalla messa in vendita dei biglietti – ha subito appena due gol.
Come consuetudine sua, Alberto Gilardino ha voluto “Dobbiamo avere una forte identità, portando in campo forza sulle gambe, convinzione nella testa e nella mente, consapevoli di rincorrere un sogno davanti ai nostri tifosi. Dobbiamo essere anche noi affamati. Nell’esserlo, dobbiamo mantenere equilibrio ed ordine, bravi a difendere col blocco basso e metterci a disposizione l’uno dell’altro“.
Oltre ai già noti Stengs, Lusuardi, Esteves, Cuadrado, Akinsanmiro, due nuovi giocatori si sono inseriti nella lista degli indisponibili del Pisa: Vural e Denoon. “Denoon ha avuto una distorsione alla caviglia, Vural un problema tendineo al ginocchio. Si sono infortunati in allenamento. Perché? Perché si va forte“.
Nessun alibi, però, per Gilardino: “Mi sono concentrato su chi c’è, senza creare alibi. Questa squadra ha sempre dimostrato che chi c’è ha sempre fatto la differenza”.
In casa Pisa c’è un’incognita, riguardo il modulo. Gilardino nell’ultima gara, contro il Sassuolo, ha proposto una linea di difesa a quattro invece di quella solita, a tre. Un po’ di pretattica a riguardo: “La squadra riconosce il cambiamento e le situazioni di gioco che andiamo ad allenare. Valuteremo, anche a gara in corso. Questa squadra lo sa fare. Certo, l’aspetto tattico degli avversari condiziona alcune scelte”.
Quindi, l’allenatore ha fatto un elogio alla propria squadra: “Il blocco storico ha contribuito all’inserimento dei nuovi, trasmettendo il DNA, facendo capire cosa vuol dire indossare questa maglia. Ho un gruppo di giocatori che si sacrifica: c’è qualcosa di forte in questa squadra“.
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