Un cambio totale di schema di gioco può risultare una mossa rischiosa. Per il Pisa di Aquilani è sembrata quasi vincente. Per la quarta partita stagionale in campionato (i nerazzurri hanno una partita in meno rispetto al resto del campionato, quella da recuperare contro il Lecco), contro il Bari, l’ex centrocampista ha deciso di stravolgere il modo di giocare. Abbandonato il 4-2-3-1, Aquilani ha deciso di mandare in campo la squadra con un 4-4-1 fluido, talvolta tramutato in un 3-5-2. Una scelta che ha portato a un’ottima prestazione da parte dei nerazzurri, ma non alla vittoria. Dopo il gol di Beruatto nel primo tempo, ha risposto l subentrato Akpa-Chukwu. Il Pisa continua a non trovare la vittoria in casa, che manca ormai dal 18 marzo. Un punto per i nerazzurri dopo due sconfitte consecutive. Pisa a quattro punti, Bari che sale a sette.
Le ultime tre partite del Pisa sembrano seguire un copione. Dopo i due 2-1 consecutivi subiti da Parma e Modena, anche il pareggio contro il Bari presenta dei temi ricorrenti. Nerazzurri protagonisti nel gioco, come impronta voluta da Aquilani, ma poco incisivo. Poca la concretizzazione rispetto alle occasioni create. Caso curioso: il gol subito. Quello segnato da Akpa-Chuckwu, il primo tra i professionisti, è identico a quello subito da Colak nella partita contro il Parma.
“La nostra condizione fisica è molto limitata, e non ci permette di fare quello che dovremmo fare”. Questo il commento di Aquilani al termine della gara. Frase esplicativa, considerando il calo dei nerazzurri nel corso del secondo tempo. Elemento del quale l’allenatore è conscio, e sul quale già nel corso della sosta sta lavorando. Una defezione anche in termini di uomini che oggi ha costretto ad alcune scelte. Nel corso della partita, i nerazzurri hanno perso anche D’Alesasndro, uscito per infortunio.
Un altro elemento negativo in casa Pisa riguarda le espulsioni: dopo quella di Leverbe contro il Parma e di Hermannsson a Moedna, anche contro il Bari i nerazzurri hanno terminato la gara in dieci uomini. Questa volta è stato il turno di Nagy. L’ungherese, subentrato a Veloso, ha commesso prima un fallo tattico su Sibilli, quindi un’entrata scomposta su Benali (curiosità: entrambi sono ex della partita). Un caso particolare, se non unico, nella storia recente del club nerazzurro.
Il grande ex della partita è stato Giuseppe Sibilli. Il trequartista, tre anni in nerazzurro con quasi cento presenze e tredici gol. “E’ un ragazzo meraviglioso, all’inizio era un po’ teso” ha dichiarato Mignani nel post partita. “Ha fatto un’ottima partita”. Il giocatore è uno degli uomini in più di questo inizio di stagione del Bari. Al termine della partita, con i giocatori rientrati negli spogliatoi, si è diretto, solo, verso la curva nerazzurra, scambiandosi entrambi un sincero applauso.
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