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Pippo Inzaghi: “Ascolto sempre Simone, è più bravo di me. Questa sera sarò a Roma, spero di festeggiare con lui”

Triplete per Pippo, finale di Coppa Italia e quarto posto in campionato per Simone. Stagione da incorniciare per i fratelli Inzaghi che sognano un amichevole il 31 maggio allo stadio Olimpico tra Lazio e Venezia per festeggiare entrambi ‘La Coppa delle Coppa Italie”. La testa però è solo a questa sera, con Simoncino alla sua prima finale tra i grandi, ovviamente sotto la supervisione del fratello maggiore: “Simone può compiere anche questa impresa, nel corso della stagione ha dimostrato che può battere chiunque. Però, con realismo, bisogna anche ammettere che la Juve è più forte, non solo della Lazio bensì di qualsiasi altra squadra in Europa” – dichiara Filippo Inzaghi in un’intervista a Il Corriere della Sera.

Tra i due fratelli si parla sempre di calcio: “Ci confrontiamo in continuazione, più volte al giorno. Lo chiamo per chiedergli dei miei nipoti, sono legatissimo a loro, ma poi finiamo sempre a parlare di pallone. Io lo ascolto, perché è più bravo di me”. Il percorso di Simone è iniziato prima di quello di Pippo: “È vero, lui allenava i ragazzi della Lazio e io ancora giocavo. Ho preso questa strada proprio perché ho visto il suo entusiasmo. Già allora era bravissimo, ma certo quest’anno si è dimostrato speciale. Non sono sorpreso da i suoi risultati. Sapevo quanto fosse preparato, anche tatticamente. Ma credo che sia cresciuto tantissimo soprattutto in personalità. Avete visto com’è sempre lucido e calmo quando parla a voi giornalisti, anche dopo la sfida più tesa e combattuta? Un fenomeno”.

Le gare decisive che gli hanno fatto capire quanto fosse bravo Simone: “Sicuramente sono state le due semifinali con la Roma. Simone nemmeno dormiva, nei giorni precedenti, perché capiva quanto fosse importante quel confronto. E lo ha preparato in modo meraviglioso”. Mosse tattiche giuste contro i giallorossi: “È stato abile a schierare la Lazio con la difesa a tre, è stato il modo migliore per limitare tutti quei grandi attaccanti. Il capolavoro è stata la marcatura di Salah, con quei raddoppi che alla fine hanno limitato tantissimo l’egiziano”
Sarà in tribuna per Lazio-Juve e in caso di vittoria…: “Certo, se dovesse vincere correrò negli spogliatoi ad abbracciarlo. In questi giorni sono stato male, ho avuto l’influenza e sono stato dai miei genitori a Piacenza, ma per un evento del genere dovevo guarire per forza. Ci sarò. Mi raccomando, però, non diamo troppa importanza a quest’incontro”. È una finale, difficile sottovalutarla: “l lavoro di Simone è stato straordinario a prescindere dall’esito della partita con la Juve. Certo, la Coppa Italia sarebbe il coronamento di un percorso inimmaginabile, ma anche se dovesse andare male dovremmo riconoscergli il merito di avere realizzato un miracolo”. E poi, se dovesse vincere, si potrebbe giocare la coppa delle coppe Italia: Lazio-Venezia. “Sarebbe un sogno”.

Redazione

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