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Pioli, Borja Valero e Vecino: quando il passato recente è il futuro prossimo

Lasciarsi dopo un cammino comune per poi ritrovarsi. Da avversari, però. Un allenatore da una parte, due centrocampisti dall’altra. Che pronti-via sfidano immediatamente il passato (recente). E che quindi sarà, fino a domenica notte, il futuro (prossimo). Inter-Fiorentina è più di una prima di campionato: Borja Valero e Vecino contro i viola, Stefano Pioli contro i nerazzurri.

Che strano il destino. Subito contro, Pioli e l’Inter. Lui che ci aveva provato, a risollevare i nerazzurri dopo l’addio a (e di) Mancini ad agosto e quello di de Boer a novembre. Striscia vincente, idee, gioco e compattezza.Normalizzatore“. E l’Inter, in inverno, sognava la rimonta-Champions. Poi qualcosa si è spento, la spina che non si è più riconnessa alla lotta non solo per l’Europa che conta(va), ma anche per l’Europa League, obiettivo minimo non centrato. Prima l’esonero, poi la risoluzione perché a Firenze lo volevano. Pioli in viola, di nuovo. Dal campo alla panchina: “Era l’unica squadra per cui sarei rimasto in Italia“. Un sogno, per Pioli, realizzatosi in tempi brevi dopo la separazione dall’Inter, il passato recente. Che ora però è il futuro prossimo.

Alla conferenza stampa di presentazione, lo stesso Pioli, parlò così di Borja Valero: “È molto intelligente, mi è sempre piaciuto e saprà come ritrovarsi in campo”. Lo farà, ma da avversario. 31 milioni di euro (bonus inclusi) che l’Inter ha versato in questa sessione di mercato alla Fiorentina. L’intelligenza di Valero e il dinamismo di Vecino. Già, doppio centrocampista, da viola a interista. Con l’urugayano che ha ricordato la città con una lettera apparsa su Twitter: “Grazie a tutti“, con riferimento a ciascuna ‘categoria’ che lo ha accompagnato nel suo percorso di crescita professionale: allenatori, staff, dirigenza, compagni. E menzione speciale ai tifosi: “Per il rispetto e il sostegno“. Per lui e per Borja Valero. Con lo spagnolo che a Firenze ha lasciato più di una squadra.

Le coordinate geografiche di Firenze tatuate sull’avambraccio: “Sulla mia pelle per sempre“. Una città che lo ha accolto e coccolato come un figlio. Ora, però, andatosene, per inseguire l’occasione di una carriera: l’Inter. “Ci tengo a ringraziare la famiglia Della Valle e tutta la Fiorentina per aver reso più semplice la conclusione di quest’ultima fase complessa nella scelta di questa nuova esperienza professionale“. Problemi con la sua ex società alle spalle, alla ricerca della felicità nerazzurra. E alla ricerca di stimoli, di vittorie e di titoli, quelli che l’Inter insegue dalla Coppa Italia del 2011. E che la Fiorentina sogna con il “Normalizzatore” Pioli nonostante la rivoluzione estiva.

L’identica sorte di Vecino e Borja Valero che si incrocia con quella di Stefano Pioli. Percorsi inversi, destini comuni. A San Siro ci saranno tutti e tre. Chi in campo e chi in panchina, ma ci saranno. Due ex viola nerazzurri, un ex Inter ora alla Fiorentina. Tutti alla ricerca di qualcosa che mancava dall’altra parte. Stimoli, serenità, titoli. E il passato recente che fino a domenica sarà futuro prossimo.

Edoardo Marcarini

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