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Piatti (di pesce), parate e Italia, il portiere del Besiktas Fabricio si racconta: “Napoli? Un grande club!”

Che i portieri siano, nella loro solitudine, degli individui un po’ bizzarri, è ormai appurato. E Fabricio Agosto Ramírez, numero 1 del Beşiktaş che domani sfiderà il Bayern Monaco in Champions, non fa eccezione. Segni particolari: la foto profilo su WhatsApp. “Un piatto di gamberi… squisito”. Tanto bravo a parare quanto a cucinare? Tutto un bluff. “Io mangio e basta! Ai fornelli sono un mezzo disastro. Io tendenzialmente utilizzo foto di piatti a cui sono particolarmente legato… che sono nettamente più belli di me!” ci racconta in esclusiva. De gustibus. L’importante è che tra i pali, pari. E lo spagnolo Fabricio – nato a Vecindario, nelle Canarie – è stato eletto miglior portiere della Liga turca per l’anno 2017. Della sua bravura se n’è accorto anche il Napoli che nell’ottobre 2016 è stato ipnotizzato dallo spagnolo cadendo in casa, al San Paolo, in Champions, per tre a due. “E’ stata una grande soddisfazione, ci è riuscito tutto. Notte perfetta”.

E il Napoli, nel corso dell’ultima estate, ha pensato a lui qualora Reina se ne fosse andato. Fabri non smentisce. “Il Napoli è un grande club, che gioca benissimo. Io però ho ancora un anno di contratto qui dove mi trovo molto bene”. L’Italia la segue. “E’ uno dei top campionati: le squadre italiane stanno crescendo, mi auguro che tornino a un livello top anche in Europa”. Ma lui pensa alla sua Istanbul: “Qui si vive bene! Certo, è tutta un’altra cultura, con le sue tradizioni, ma francamente si sta bene. Spesso i giornali riportano solo certi aspetti negativi ma posso assicurarvi che questa città è pazzesca e piena di vita, piena di storia. Abito molto vicino al quartiere Besiktas, la zona europea. Spesso esco per una passeggiata, prendo un caffè insieme a mia moglie”. Dell’Italia gli hanno parlato spesso i suoi compagni di squadra, Quaresma e Medel. “Ricardo e Gary mi hanno parlato benissimo dell’Inter, di Milano. In passato sono stato a Roma in vacanza, che città stupenda! Tutto il mondo sa quanto quello italiano sia un campionato top a livello tattico, è difficile far gol! “. Certamente meglio per lui, portiere. Che ha doppio passaporto. “Spagnolo e uruguaiano, perché i miei genitori sono sudamericani. La Celeste è una Nazionale a cui penso, sarebbe un orgoglio indossare quella maglia”. Spagna e Uruguay ci stanno pensando eccome. Quando può e non gioca, si piazza davanti alla tv a vedere la Liga: Deportivo e Betis le squadre in cui si è messo in luce.

“Il compagno più complicato da affrontare in allenamento? Ruben Castro del Betis”. Perché in partita, ovviamente “Leo Messi”. Fabricio se la ride. “Mi ha fatto tantissimi gol”. Ma “in casa conservo solo una maglia, l’unica che ho chiesto in carriera: quella di Victor Valdes. Un esempio. Il primo vero portiere moderno. Uno dei migliori nella storia spagnola”. L’idolo però è Peter Schmeichel. “Mio nonno mi parlava sempre di lui! Alto ma agile tra i pali, un fenomeno. Che forte”. E dire che Fabri, come tutti i portieri, ha iniziato la carriera da… attaccante. “Mi annoiavo troppo!”. Ecco che ha fatto qualche passo indietro, alla ricerca della felicità. “Che è anche il mio film preferito”. E se dovessi scegliere una parata? Fabricio risponde deciso. “Spero quella di domani, contro il Bayern”. Per poi festeggiare al ristorante con un piatto di gamberi.

Matteo Moretto

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