Petar Ratkov (IMAGO)
L’attaccante serbo classe 2003 sta vivendo la stagione della consacrazione in Austria, seguendo le orme dei bomber passati da Salisburgo negli ultimi anni.
Haaland, Sesko, Mané, Adeyemi, Minamino. No, non è l’attacco di qualcuno che si è svenato in qualche strano fantacalcio, bensì un elenco di nomi di alcuni degli attaccanti che negli ultimi anni sono passati dalla città di Mozart, e che da lì hanno dato il via a carriere straordinarie come le sue melodie.
Altrettanto ricca di nomi importanti lo è storicamente la maglia numero 9 della nazionale serba, e nella ‘’linea di successione’’ potrebbe presto inserirsi un attaccante che ha scelto la Bundesliga austriaca per mettersi in mostra a suon di (tanti) gol e per cercare di migliorarsi a livello tecnico.
Stazza da 9 ma piedi da numero 10, con Alexandar Mitrovic come idolo e punto di riferimento. Questa è la carta d’identità di Petar Ratkov, giovane bomber di Belgrado nato il 18 agosto 2003, oggi al Salisburgo.
Il modello da seguire è sempre stato molto chiaro insomma, e dopo due stagioni e mezzo con la maglia dei ‘’Roten Bullen’’ i risultati stanno iniziando a mostrarsi.
Fino ai 16 anni ampiamente compiuti Petar cresce nelle giovanili del DIF Belgrado, squadra militante nelle categorie inferiori serbe, e seppur questo percorso lo abbia aiutato molto nella crescita, a un certo punto arriva la paura che il calcio professionistico possa rimanere solo un sogno. Nel 2024 infatti durante un’intervista Ratkov dichiarò: ‘’In quegli anni ho addirittura pensato seriamente di smettere, mi sono trovato a giocare in sesta divisione’’.
Grandi opportunità all’orizzonte non se ne vedono, ma poco dopo uno scout che lavora per il TSC Backa Topola lo nota e Petar viene inserito nella formazione U19 da sotto età, occasione che viene sfruttata al massimo con 8 gol in 12 presenze che gli valgono il salto in prima squadra. Esordio in prima squadra tutt’altro che banale, perché il 3 marzo 2021 Ratkov si ritrova in nemmeno un anno dalla sesta divisione ad affrontare la squadra più importante di Serbia, la Stella Rossa.
L’approdo nel grande calcio è finalmente arrivato. Con i biancoblù mette a referto 17 gol e 6 assist in 81 presenze, e la stagione 22\23 lo vede assoluto protagonista con 14 reti e anche la scalata nelle varie nazionali giovanili serbe.
Al termine di quella stagione arriva il passaggio per 5 milioni di euro al Salisburgo e pure le migliori aspettative vengono superate, anche grazie all’aiuto degli altri serbi presenti in squadra tra cui l’attuale difensore del Milan Strahinja Pavlovic. Le presenze totali infatti saranno ben 35 tra campionato, coppa nazionale e Champions condite da 6 gol e 3 assist.
Nella stagione 24\25 gli assist saranno addirittura 9, il che lascia intendere le sue qualità non solo da centravanti: certo, l’abilità nel gioco aereo è evidente grazie ai suoi 193 centimetri, ma lo sono altrettanto la sua velocità nell’attacco della profondità e la capacità di essere associativo con i compagni spostandosi soprattutto verso destra, dove crea spazio e con il suo piede forte riesce spesso a mandare in porta i compagni di squadra quasi come una perfetta seconda punta.
Fisicità e senso del gol rimangono comunque le caratteristiche principali di Ratkov, il quale il 17 febbraio 2024 segna il gol più veloce della storia del campionato contro il Linz, andando a pressare il portiere avversario intento a rilanciare il pallone dopo neanche 6 secondi dall’inizio del match. Fisico che però è anche piuttosto fragile, perché dal suo arrivo in Austria l’attaccante ha dovuto saltare oltre 20 partite a causa di lesioni muscolari.
Nonostante ciò, nella stagione in corso Petar sta segnando come mai prima: già 9 gol e 2 assist in 17 partite di campionato e prestazioni che migliorano di partita in partita anche in Europa League, dove però è ancora a secco di gol e nell’ultimo turno ha rimediato un rosso diretto a causa di una gomitata. Piccolo incidente di un percorso che però pare essere sempre più luminoso, e che Petar spera possa portarlo ad essere uno dei nuovi bomber Re di Serbia che farà tornare a brillare la propria nazionale dopo la cocente esclusione dal Mondiale 2026.
A cura di Cristian Viscione
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