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Pescara, Oddo: “Diamoutene non rientra nei nostri piani. Con il Novara dobbiamo essere dei figli di…”

Il Pescara ha perso la bussola. La squadra che ha incantato la B con un gioco spettacolare sembra essersi smarrita, ma il 5 a 2 di Vercelli non preoccupa più di tanto Massimo Oddo. “Quando non si vince da un po’ ” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport – “inevitabilmente si parla di essere entrati in crisi, ma io non mi allarmo. Conosco la natura delle nostre difficoltà, è un momento di calo fisiologico che prima o poi attraversano tutte le squadre, possiamo e dobbiamo uscirne. E’ una crisi soprattutto mentale. Psicologo? C’è già, sono io. Il mio compito sarà quello di fare ritrovare le certezze ad un gruppo che finora ha fatto quello che ha fatto. E non è poco. Dobbiamo prendere degli accorgimenti dove abbiamo delle insicurezze, ma senza stravolgere nulla. Diamoutene? Non è in prova. Lui è un mio amico, siccome era in zona mi ha chiesto di allenarsi e ho acconsentito. Però ora non rientra nei nostri piani, abbiamo già i centrali difensivi più forti in circolazione che non devono temere nulla. Certo, due sono diffidati e due ancora non pronti, se dovessero essere indisponibili tutti insieme potrebbe anche essere tesserato un Diamoutene già allenato”.

 

L’assenza Campagnaro pesa e Coda non è in forma: “Recupereranno presto. Magari Campagnaro non ce la farà per il Novara e Coda andrà in Primavera, poi ci darà una grossa mano per il finale di stagione. Purtroppo ci sono capitate tante cose insieme che non ci hanno aiutato. Gol? In verità non prendevamo gol su calcio piazzato da Cesena, poi se a Vercelli ne sono arrivati tre significa che si è creato un problema. Vuol dire che se prima si lavorava 3 giorni a settimana su situazioni di palla inattiva ora lo faremo sei giorni a settimana. Nei momenti di difficoltà ci sono due modi di porsi: con paura o con coraggio. Rispetto le perplessità di chi ha paura e va in cerca di altre motivazioni, tuttavia io ho coraggio e vado avanti nella certezza di conoscere la soluzione. Crotone? Premesso che i calabresi sono davanti meritatamente, la differenza è che loro provano a vincere senza rischiare di perdere, quando soffrono si chiudono lì e magari al 90° qualcosa esce, noi invece cerchiamo di vincere rischiando anche di perdere. La nostra forza è andare all’attacco, io non mi difenderò mai”.

 

Per la partita con il Novara serve cattiveria agonistica: “Sono convinto che riusciremo a restare sereni e fare una gran partita. Essere convinto non è sinonimo di presunzione, è un fatto positivo. Con il Novara dovremo essere agonisticamente cattivi, dei veri figli di… , devo riuscire a trasmettere questo spirito ai giocatori. Cercheremo di vincere, anche se sarà importante soprattutto non perdere”.

Redazione

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