Coraggio e imprese ‘impossibili’: Pescara, ecco Giorgio Gorgone

Dalla salvezza ‘impossibile’ con la Lucchese alla nuova avventura in Serie B con il Pescara: la storia di Giorgio Gorgone. 

Lucca, 17 maggio 2025. Il cronometro segna quasi il 90′, alla Lucchese serve un gol per conquistare la salvezza in Serie C. Sembra tutto finito, poi la magia. Tiro di Badje, gol, urlo liberatorio del “Porta Elisa”. Tra sorrisi e abbracci non può sfuggire, però, un particolare. Un cappellino vola improvvisamente in alto. È di Giorgio Gorgone, appena esploso in una gioia incontenibile dopo mesi di sofferenze e difficoltà.

Il ritorno a Pescara, stavolta da allenatore, e la prima panchina in Serie B rappresentano dunque la meta finale di un percorso che è stato caratterizzato da gavetta, passione e umiltà. Un momento costruito attraverso la forza del lavoro, dopo essere ripartito praticamente da zero.

Alle spalle un anno ricco di colpi di scena, di tensioni, accompagnato dalla paura di non farcela. L’impresa conquistata in Toscana, senza una società praticamente per metà campionato, è frutto anche del coraggio e della ‘testardaggine’ di un uomo che non ha mai abbandonato il suo gruppo.

“Io non mollo, anche a costo di andare in trasferta con le macchine. Ci salveremo”. Una promessa fatta in una fredda notte di febbraio, quando in cassa non era rimasto più niente, divenuta realtà appena qualche mese più tardi. Un carattere forte, sempre diretto e sincero, caratteristiche che ora è pronto a mettere a disposizione dalle parti dell’Adriatico.

Il rapporto con Stellone e la nuova vita da ‘solista’

Di imprese, Gorgone, se ne intende bene. Prima ancora della Lucchese, infatti, c’è stato il Frosinone. Un duo praticamente indissolubile con Stellone, nato ai tempi della Lodigiani, che ha saputo trascinare i giallazzurri dalla Serie C fino alla promozione in Serie A. Una collaborazione nata ‘per caso’, come ha sottolineato l’allenatore romano. Da un’opportunità non concretizzata a Trieste, ai tempi della Berretti, all’inizio di una pagina di storia ancora impressa nella mente dei tifosi ciociari.

Un’amicizia rimasta intatta nel tempo, nonostante le carriere abbiano poi intrapreso strade diverse, accompagnata da un lungo abbraccio prima dell’inizio di Lucchese-Vis Pesaro durante l’ultimo campionato di Serie C. Sorrisi, solidarietà, ma anche tanta consapevolezza: “A Roberto mi lega un’amicizia fraterna, che va avanti da trent’anni. Sono stati bravi perchè hanno raggiunto un obiettivo non scontato”, dichiarò a fine gara Gorgone. E proprio dalle parti del “Porta Elisa” è riuscito a conquistare obiettivi importanti e impensabili a inizio stagione. La semifinale di Coppa Italia Serie C, salvezze tranquille e una valorizzazione totale della rosa. Spesso senza certezze, ma con tanta voglia di stupire.

La forza dei giovani

Carattere, ma non solo. Gorgone, infatti, ha sempre accompagnato la sua carriera da allenatore a una concreta valorizzazione dei giovani. Sia a livello di squadra, come testimonia la storica promozione in Primavera 1 con il Frosinone, che di singoli. Da Lorenzo Palmisani, attualmente titolare con la formazione di Alvini, a Edoardo Saporiti, ora protagonista con l’Empoli ed esploso definitivamente proprio lo scorso anno con la ‘sua’ Lucchese.

Senza dimenticare Alessandro Selvini, autentico trascinatore dei toscani fino allo stop causa da un infortunio al ginocchio, o Ettore Quirini, attualmente alla Salernitana dopo un breve passaggio con il Milan Futuro. Una crescita esponenziale accompagnata dai risultati sul campo. Ora il ritorno in Serie B, per una prima da ‘solista’.