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Cosmi: “Nel 2002 a un passo dal Brescia di Baggio. Ma poi…”

"Non sono assolutamente emotivo come a volte mi descrivono. Sono anche razionale". Allenatore per lavoro, dj per passione. Gaber, De Andrè, una voce inconfondibile e Perugia nel cuore. 

Lì dove Serse Cosmi è tornato. E quello della firma (in basso una foto inedita) "è stato un momento incredibile. Sembrava una cosa difficilmente realizzabile. In tutte le squadre che sono stato non sono mai tornato. Se doveva succedere, speravo fosse a Perugia". 

Presente ma anche tanti ricordi, senza dimenticare le convinzioni di sempre: "Sono convinto che si possono ottenere risultati anche esprimendo un bel calcio. La ricerca di un allenatore deve essere questa – ha proseguito Cosmi a Calciomercato L'Originale -. Poi si può discutere del fatto che a volte una squadra non riesce a esprimere quello che vuole ma ottiene un risultato e va oltre il lato estetico.

Il Perugia in Serie A? Non voglio considerarmi un predestinato ma allo stesso tempo sono convinto di potercela fare. Non chiedetemi entro quanto, ma il prima possibile. Il Perugia deve ritornare in A come ci è sempre stato, con giocatori del Perugia e non con chi considera questa squadra una tappa finale".

A un passo dal Brescia di Baggio, il restroscena

Un passo indietro. Quasi 20 anni fa. Cosmi torna con i ricordi al 2002, quando poteva finire sulla panchina del Brescia di Baggio e Guardiola. Ma saltò tutto: "C'è un piccolo particolare. Tornai dopo l'incontro con il presidente Corioni che mi disse sarai il primo allenatore ad allenare il Brescia nel nuovo stadio. Poi in realtà lo stadio è rimasto sempre lo stesso… Ma non è che il Perugia chiese una valutazione su Di Loreto, fui io che in grandissimo segreto dissi ad Alessandro Gaucci che avevo ricevuto quella proposta.

E la prima cosa che lui mi rispose fu: "Serse, mi raccomando, che mio padre non sappia nulla". Invece lui riusciva a sapere sempre tutto. 

Era davvero un contratto impossibile da rifiutare sotto l'aspetto economico. Gaucci padre poi venne a saperlo e due giorni dopo si fece fare un articolo sul Corriere dello Sport e in prima pagina il titolo fu: "Di tutti mi priverò meno che di Cosmi. Al limite potrei darlo via a 30 milioni". 

Allora mi telefonò Corioni e mi disse: "Io ho grande stima di lei ma con 20 milioni in più prendo Ronaldo e sicuramente le partite me le fa vincere" ".

Redazione

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