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Perin: “Non è il momento di lasciare il Genoa, ma non so se rimarrò a vita”

Mattia Perin è pronto a ripartire, dal Genoa e dalla Nazionale. Mattia era virtualmente incluso nella lista dei 23 per Euro 2016  già da tempo, ma un infortunio  lo ha costretto a stare a casa. Ha sofferto il portierino azzurro, ma il primo passo, il più faticoso, è stato fatto. L’intervento è riuscito perfettamente e Perin sarà regolarmente ai nastri di partenza della nuova stagione:

“La riabilitazione è stata pesante” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello sport – “Aver perso la Nazionale è una ferita dopo la fatica per recuperare dall’infortunio alla spalla, e dal divano ho sofferto, ma i miei compagni sono stati grandi. Recupero lampo? Diciamo che unendo un chirurgo come il professor Mariani, un centro come Villa Stuart e tanto sudore è stato più rapido dei tempi standard. Adesso dovrò solo lavorare duro per mettere in difficoltà il c.t. Ventura nelle scelte. Per quanto riguarda il Genoa, Juric l’ho avuto nella Primavera: ha idee chiare e carattere forte, se lo seguiamo faremo bene. Io mi sento un leader dello spogliatoio per tutti gli anni passati qui e quello che do in campo. Altrimenti vorrebbe dire che ho lasciato poco di me”.

Perin parla del suo idolo, Buffon: “Da piccolo lo imitavo anche nei guanti o nei capelli, poi crescendo ognuno trova il proprio stile. Dopo ogni allenamento con lui imparo sempre qualcosa: Gigi conserverà giustamente la maglia azzurra fino ai prossimi mondiali”. Il portiere del Genoa racconta parte della sua storia: “La mia famiglia è semplice, come me: aveva un bar e io aiutavo facendo cappuccini, sia da piccolo per guadagnarmi la paghetta, sia quando ero già in A. Vedevo le difficoltà. Senza calcio avrei fatto fruttare gli studi magistrali, poi a Pescara ho capito che solo il duro lavoro ti ripaga. Nel calcio e nella vita”.

Futuro? “Ognuno cerca di fare i propri interessi, ma ora non è proprio il momento di lasciare il Genoa: sento di potergli dare ancora molto, ma non posso ovviamente sapere se ci resterò a vita.  Il Genoa è una piazza che non merita di lottare per la salvezza”.

Redazione

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