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Chievo, Pellissier: “Non gioivo così da anni. Vogliamo sognare in grande”

Adesso è ufficiale: Sergio Pellissier ha acquistato il marchio del Chievo Verona. Lo storico capitano gialloblù ha vinto l’asta con un’offerta di 330mila euro. Così, Pellissier ha raccontato in conferenza stampa la sua emozione. 

 

Pellissier: “Erano anni che non gioivo così, grandissima emozione”

“Chievo is back“. È questa la scritta che è comparsa sul sito ufficiale della Clivense dopo la vittoria da parte del presidente della società Sergio Pellissier. Al termine dell’asta i tifosi hanno accolto lo storico capitano con cori e abbracci. Successivamente, Pellissier ha raccontato le prime sensazioni in conferenza stampa: “Tantissime emozioni, come l’anno scorso quando abbiamo vinto il campionato. Era da anni che non gioivo così per qualcosa, grazie a chi ha partecipato. La Clivense non è solo mia e di Zanin (vice presidente, ndr) ma di soci, partner tifosi ed è un coronamento di quanto fatto in questi anni. Era doveroso dare questa gioia, non abbiamo dormito ma ora il marchio è loro. Io Serie D? Sarà dura vedermi giocare, già ho fatto fatica in terza categoria e i gol fatti lì non hanno lo stesso peso di quello fatto oggi con l’asta vinta, ho provato un’emozione incredibile. Cosa abbiamo bevuto al bar per festeggiare? Non abbiamo ancora bevuto abbastanza”.

Pellissier ha proseguito parlando della possibilità da parte della Clivense di prendere il nome del Chievo dalla prossima stagione: Denominazione Chievo già dalla prossima stagione? Decideremo insieme con calma. Per quanto riguarda il Vigasio con le maglie del Chievo, noi abbiamo rispettato fin dall’inizio le regole nonostante fossimo i più adatti. Adesso lo abbiamo pagato ed è nostro”.

 

L’ex capitano giallobù ha proseguito parlando degli ultimi anni: “Sono emozionatissimo, come una partita. Sono stati tre anni tremendi di attacchi e prese in giro anche da parte dei nostri tifosi. Abbiamo diviso una tifoseria ma non era il nostro intento, noi pensavamo solo al Chievo. Abbiamo riportato quel marchio alle persone che hanno sofferto perché stava scomparendo. L’errore più grande che ha fatto la controparte è stato attaccarci e se mi attacco io divento cattivo. Per fortuna i miei collaboratori mi tengono calmo altrimenti sarebbe ancora peggio. In campionato non abbiamo fatto bene, ma ci siamo ripresi con la salvezza”.

 

 Pellissier ha concluso la conferenza analizzando i progetti futuri: “La Serie D non ci è stretta, devi conquistarti le cose come il Caldiero. Qua non è un singolo che fa la differenza, ma il gruppo. Vedere fuori persone che piangono e ti ringraziano perché riporti a casa una cosa di famiglia è il massimo. Professionismo? Il prima possibile, dipende dai risultati in campo. La spesa fatta potrebbe incidere, ma gli sponsor ci hanno dato una mano per questo obiettivo e hanno contribuito in modo straordinario. Il centro sportivo di Bottaghisio ci interessa ma ora abbiamo speso un sacco di soldi per il marchio, valuteremo”. 

 

Zanin: “Abbiamo una grandissima responsabilità”

Durante la conferenza stampa ha parlato anche il Enzo Zanin, vicepresidente della Clivense: “Speravamo di poter chiudere l’asta a mezzogiorno, così non è stato ma eravamo pronti anche per la seconda fase. Sono molto soddisfatto. 330 mila euro? Cifra considerevole, ma per noi questa cosa non aveva prezzo e avevamo ancora un po’ di margine. Ora abbiamo una grandissima responsabilità, questo marchio è un peso che portiamo volentieri e ne saremo degni. Penso che potremo rividere il derby del Chievo, per la città e la società sarebbe un sogno”. Dopo Zanin, ha preso la parola anche l’avvocato della Clivense: “Viene acquistato solo il marchio, non la tradizione sportiva e i trofei. Se la squadra dovesse arrivare in Serie A il club potrebbe usare la storicità del Chievo per i diritti sportivi”.

 

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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