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Pellegrino, che impresa! Favola Alaves: prima finale di Copa in 96 anni di storia

Nove mesi fa il Deportivo Alaves si trovava in Segunda División – la nostra Serie B italiana – e lottava per una promozione nella massima serie che mancava da dieci anni. Alla fine ottenuta. Grande liberazione. Ma oggi la gente del Glorioso piange di gioia, ancora, perché il sogno continua: i ragazzi di Pellegrino si prendono l’accesso alla finale di Copa del Rey – prima in 96 anni di storia del club – da squadra neopromossa, da squadra che a inizio anno ha cambiato ben 19 giocatori. Ma soprattutto da squadra, punto. Tutti insieme. Come ha spiegato il suo allenatore a fine partita: “Uno dei nostri obiettivi era ‘sognare’. Una squadra di uomini può vincere contro qualsiasi rivale”. Mauricio Pellegrino non è stato solo un grande ex calciatore, soprattutto del Valencia, ma anche il vice di Rafa Benitez all’Inter. A inizio anno ci raccontò in esclusiva i segreti di un’altra sua impresa, quella al Camp Nou, dove sconfisse il Barcellona di Luis Enrique. Lo stesso Barcellona che il suo Alaves incontrerà in Liga nel prossimo weekend, ma soprattutto la squadra da battere in finale di Copa del Rey a maggio.

Il progetto Pellegrino è partito da zero e sembra essere arrivato a 100+ in appena sei mesi: dodicesimo posto in Liga a ridosso delle prime con un gioco solido e molto efficace e – appunto – una finale di Copa in saccoccia. La squadra possiede un’anima, la rosa si sta dimostrando di valore, di uomini veri che credono nel lavoro quotidiano: il capitano ha giocato in Segunda B, l’attaccante è retrocesso appena un anno fa. Eppure… eppure l’Alaves sogna. E il tocco magico di Pellegrino si sta notando eccome. Ma non diteglielo perché non la prenderebbe benissimo, lui così umile e di poche parole, ma sempre giuste. Poco prima del fischio d’inizio della semifinale di ritorno vinta contro il Celta ripeteva: “Hasta el final, concentración”. Concentrazione, fino alla fine. E alla fine – tra le lacrime di gioia del Mendizorrotza” – Mauricio non ha perso né concentrazione né lucidità e ringraziato ‘chi lavora tutti i giorni dietro le quinte’. Da uomo di spessore che sta scrivendo pagine di storia decisamente ‘gloriose’. L’Alaves sorprende e non vuole certo fermarsi qui, Pellegrino intanto è osservato con attenzione dalle big d’Europa perché certe imprese (e il come sono arrivate) non passano di certo inosservate. Se il Real dovesse separarsi da Zidane? Oppure il Liverpool da Kloop? C’è anche l’Atletico Madrid, qualora Simeone decidesse di lasciare. Pellegrino strizza l’occhio ma pensa al finale della sua favola. Lavora giorno dopo giorno perché sia lieto.

Matteo Moretto

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