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Pellegrini: “Ci si abitua a essere giudicati. La mia romanità è amare la Roma a prescindere”

Lorenzo Pellegrini (Credits: Andrea Rosito)

L’intervista di Lorenzo Pellegrini al Romanista.eu: tutto quello che è successo negli ultimi mesi alla Roma.

Il gol al derby, il quarto sotto la Nord, ha rappresentato per Lorenzo Pellegrini qualcosa di più di una semplice rete: “È stato il gol dell’amore”, racconta il capitano giallorosso ai microfoni del Romanista. Per lui, segnare alla Lazio è un’emozione che nasce dal legame profondo con la Roma, una squadra in cui è nato, cresciuto e diventato tifoso prima ancora che giocatore. “La mia romanità è arrivare puntuale a ogni allenamento, è rappresentare al meglio la Roma ogni giorno della mia vita”, aggiunge Pellegrini.

Nonostante le voci e le critiche degli scorsi anni, Pellegrini ha mantenuto la sua concentrazione e la sua integrità, scegliendo di affrontare le situazioni con onestà e trasparenza: “La cosa che qualcuno deve capire quando mi fischiavano è che io ero ancora più inc*zzato di loro per la situazione della Roma”. La dedizione di Pellegrini emerge anche nel quotidiano: allenamenti extra, attenzione al gruppo e una voglia di mettersi a disposizione della squadra senza cercare scuse.

L’approccio tattico della Roma è cambiato con Gasperini, e Pellegrini lo percepisce chiaramente. “Il mister ci fa lavorare anche a livello mentale, ci chiede di recuperare palla in fretta e di dominare la partita”, spiega il centrocampista, sottolineando come la squadra stia assimilando un nuovo modo di interpretare il gioco.

Sul piano personale, l’ultimo anno non è stato semplice: tra infortuni, pressioni mediatiche e lutti familiari, Pellegrini ha trovato forza nella sua identità e nella passione per la Roma. Quella dell’anno scorso è stata una stagione brutta, ma la mia romanità è amare la Roma a prescindere”, confessa, mostrando come il legame con la città e con i tifosi della Sud rappresenti una costante e un supporto nei momenti più difficili.

Il rapporto con Gasperini e la nuova Roma

Il rapporto con Gasperini è uno dei punti chiave dell’attuale percorso della squadra: Pellegrini lo descrive come un allenatore schietto, diretto e attento ai dettagli tattici. Con lui ci sono richieste diverse rispetto agli altri mister: vogliamo recuperare palla alta, essere più cinici e dominare la partita”. Questa visione chiara del gioco ha permesso alla Roma di esprimersi meglio sul campo, come dimostrato nella partita contro il Milan, dove Pellegrini e i compagni hanno avuto numerose occasioni per segnare.

Il capitano sottolinea come la squadra stia lavorando insieme per raggiungere obiettivi ambiziosi. “Non ci precludiamo nulla”, afferma, evidenziando l’importanza del lavoro quotidiano. La favorita? Secondo me c’è distanza tra il Napoli e le altre. Gli azzurri vengono da un anno in cui hanno vinto, in cui si sono fatte determinate cose. Poi viene l’Inter, per i giocatori e per la loro esperienza, e da quello che si nota il gruppo segue Chivu, lo rispetta e ci crede”.

Roma, Pellegrini (Credits: Andrea Rosito)

Anche il dialogo tra giocatori e allenatore è fondamentale.Per noi il mister è assolutamente credibile. Ci dice cose in cui io credo: dobbiamo concentrarci sul campo, migliorare dove serve e dare sempre il massimo. Il modo di giocare sta cambiando in positivo. Mourinho? Dette cose sbagliate, mi sono sempre trovato bene con lui. Quando sono uscite quelle indiscrezioni l’ho subito chiamato”.

L’amore per la Roma di Pellegrini

Il legame con la città e con la Curva Sud è centrale per Pellegrini, anche se le critiche sono arrivate. È brutto dire che ci si abitua, ma ci si abitua a essere giudicati. Il problema dei fischi è che io ero più inc*zzato di loro per quello che era successo. Dopo un po’, essere fischiato per ogni cosa, anche quando non ci si entra nulla… io non ho problemi a dirlo”.

Belle parole anche per Daniele De Rossi: “È e sarà un grande allenatore. Spero che torni presto in panchina, perché sul campo ho visto che sa mettere il giocatore nelle condizioni di sapere tutto ciò che succede. Partire? Ci ho pensato. Più che offerte, ci sono stati interessamenti. Ma l’infortunio è stato troppo determinante in quel momento”.

Infine: Il mio sogno adesso? Capire di che livello sono. Il mio sogno era giocare per la Roma e vincere con la Roma. Ho avuto la fortuna di realizzarlo, vincere è sempre un sogno. La mia romanità è amare la Roma a prescindere”.

Redazione

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