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Pelizzoli superato nel record di imbattibilità da Buffon: “Che squadra quella Roma! Gigi una leggenda”

Un pizzico di amarezza: dopotutto un record è sempre un record e quella Roma del 2003/04 difficilmente passerà nel dimenticatoio. Ma anche un grosso sorriso e grande rispetto mixato ad un’ammirazione infinita per un collega che, tra i pali, probabilmente verrà ricordato come il numero uno di sempre. Ivan Pelizzoli quel record di imbattibilità (774’) l’ha tanto coccolato, sentendolo suo fino al limite del possibile e individuandolo come l’apice della carriera. Saracinesca d’oro in quell’annata, non proprio una cosa da tutti i giorni. Poi però è arrivato Gigi (Buffon)… Freccia sinistra azionata, contendenti individuati e pian piano superati, uno ad uno, Ora il gradino più basso del podio, alle spalle di Dino Zoff e Sebastiano Rossi.

Ieri per il numero uno bianconero addirittura tre sorpassi in una volta sola: Da Pozzo (Genoa ’63-’64), Pelizzoli (Roma 03-04) e Pinato (’96-’97). Ora Zoff dista 67’, mentre Rossi 93’: Sassuolo e Torino sono avvisate. “Prima o poi dovevano superarmi (ride ndr) – ha dichiarato proprio Ivan Pelizzoli in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com – Gigi è una leggenda e se lo merita, va bene così. Ora spero davvero che possa superare anche Zoff e Rossi e portarsi al primo posto di sempre. Logico, dentro di me c’è un pizzico di dispiacere, ma sono contento per lui”. “Beh, ma essendo stati insieme in Nazionale, magari vi siete sentiti e avete scherzato proprio riguardo al record?”. “No no – ride di nuovo – Per ora non ci siamo ancora sentiti, ma chissà che non lo faremo presto!”.

Quando si stabilisce un primato del genere, bisogna sempre ricordare quanto non sia solamente una questione di bravura personale, ma soprattutto di organizzazione di squadra: “Avevo stabilito quel primato perché la mia Roma era una squadra con la ‘S’ maiuscola. Eravamo tosti, compatti. Grazie a Tancredi ci sentivamo anche al top dal punto di vista fisico e questo conta molto. Ok, c’era gente come Emerson, Panucci, Samuel e chi più ne ha più ne metta, ma un giocatore in sé non era fondamentale, contava la grande organizzazione di squadra. Peccato solamente per essere arrivati dopo il Milan”. Ecco, la Roma. Quante emozioni. Voce che cambia, ricordi che riaffiorano uno ad uno: “Un’esperienza che non dimenticherò mai. E anche ora seguo spesso la Roma: penso che grazie a Spalletti stiano vivendo un grande momento e stanno ottenendo ottimi risultati. Davanti però hanno grandi squadre… Purtroppo ho perso un po’ i contatti coi miei ex compagni, sento solo De Rossi e quando vado a Roma ci incontriamo spesso”.

Ora però è il momento di riporre i ricordi nel cassetto e pensare al presente, visto che gli anni passano inesorabilmente per tutti, anche per i numeri uno: “Dopo la passata stagione all’Entella, ora sono svincolato e mi sto allenando con la Grumellese in Serie D. Ho un bel ricordo di Chiavari, peccato che in campo non eravamo gruppo quanto lo eravamo fuori dal terreno di gioco. Quest’anno si sono compattati alla grande e i risultati si vedono. La mia intenzione è quella di tornare a giocare, magari in Lega Pro o in Serie B, ho molta voglia e sono motivato. Avevo parlato col Pavia e se dovessero richiamare, come sembrerebbe… Prenderei l’ipotesi in seria considerazione. Altrimenti potrei anche pensare di fare qualche partita tra i dilettanti – conclude Pelizzoli – Oppure chissà, magari potrei addirittura prendere in considerazione l’ipotesi di smettere e prendere un’altra strada”.

Mano sul cuore, tifo sportivo per quel Buffon, visto forse più simile ad una leggenda rispetto che ad un collega, e speranza di tornare ad indossare di nuovo quei guantoni. E chissà, magari di raggiungere un altro record, anche nelle serie minori.

Alberto Trovamala

Redazione

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