…chapeau. Che altro? Niente, chiaro. Perché Payet la decide quasi al 90esimo. “Payet?” Per i curiosi: fantasista del West Ham, talento puro. Carattere un po’ così, sopra le righe. Specie da giovane. Poi è migliorato, lavorando come commesso in un negozio di vestiti. Stipendio da arrotondare, c’est la vie. C’est Payet. Standing ovation a fine partita, lui piange. Si commuove. Lacrime sincere. Chiaro anche questo, inevitabile. Adieu Romania, la Francia vince 2-1 e si prende i primi tre punti. Payet, sì. E poi? Apre Giroud. Ah, proprio lui. Criticatissimo dai francesi, fischiato a più riprese. “Insulti? Non mi importa”. Giroud segna e promette: “Non mi taglierò la barba finché non sarà finito l’Europeo…”. E se la Francia vince? “Allora la dipingo coi colori del mio paese!”. Simpatico, prolifico. Col “capoccione” apre i giochi, poi la Romania pareggia con Stancu su rigore. Buona partita di Sapunaru&co, di sacrificio. Pogba non ha fatto Pogba, marcato come un centravanti d’area, quasi annullato. Idem Griezmann. Poca libertà per loro. Ma tranquilli, Payet diventa Atlante e si carica sulle spalle il peso de les Blues. Detto, fatto. Prima l’assist a Giroud, poi il sinistro sotto al 7. Protagonista: 8 occasioni create, il pallino del gioco sempre in mano. Lo stadio, poi, che viene veramente giù. Infine i riflettori del mondo. Francia (già) innamorata, con un Payet così…
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