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Pavoletti gol per Conte, ma passa l’Atalanta. Il Ferraris saluta Gasperini: “I grandi amori non finiscono”

Dieci minuti scarsi, e ancora qualche chilometro al Ferraris di Genova, nonostante manchi ancora un po’ di strada l’aria che si respira però ha già il sapore della festa. Dai balconi dei palazzi ai motorini in coda ai semafori, sono il Rosso e il Blù i colori di giornata. Quelli del Genoa del Presidente Preziosi, per la prima volta in tribuna in questa stagione. Quelli del Genoa di Gian Piero Gasperini, all’ennesimo campionato finito tra gli applausi, nonostante le tante difficoltà e le contestazioni di un’annata costellata da infortuni e cartellini. Quelli del Genoa della Gradinata Nord sempre presente, nonostante la contestazione aperta e durata fino all’ultimo di parte della tifoseria verso società e allenatore, e vero e proprio dodicesimo uomo in campo. Ultimi passi, luci accese a Marassi per gli ultimi novanta minuti del campionato con l’Atalanta e festa pronta a cominciare, davanti a una tribuna gremita di facce conosciute. Dai numeri uno Mattia Perin e Gianluigi Donnarumma, al ritorno al Ferraris dopo l’infortunio il primo e a vedere il fratello Antonio il secondo, all’ex rossoblù ora alla Dinamo Kiev Miguel Veloso. Passando per Mauro Tassotti e Gianpaolo Bellini, alla prima da ex giocatore nerazzurro.

In campo? Di D’Alessandro, del solito Pavol(oso)etti, al quattordicesimo squillo a Conte in venticinque gare, e di Jasmin Kurtic i lampi a fissare il risultato finale sull’1-2. Nel mezzo, due gol annullati al numero diciannove rossoblù per fuorigioco, l’occasione targata El Papu Gomez, la traversa dell’ex Borriello, il gol del possibile vantaggio divorato da Ezequiel Munoz e gli ultimi brividi targati Izzo-Pandev. Non c’è più tempo, fischietto in mano il direttore di gara dice che il campionato del Genoa finisce qui. Passa l’Atalanta, undicesimo posto finale per il Grifone e squadra tutta in campo a salutare la Nord, maglia bianca con la scritta “Grazie” dedicata a tutti i tifosi in dosso. “Gasperini eh eh, Gasperini oh oh” canta tutto lo stadio, mentre l’allenatore guida la squadra nel giro di campo dal sapore di saluti finali braccia al cielo, salutando i tifosi e regalando magliette ad ogni settore. “I grandi amori non finiscono mai. Grazie Gian Piero” il messaggio affidato ad uno striscione nei distinti per salutare il Gasp, capace di scrivere in tanti anni all’ombra della Lanterna molte delle pagine più belle della storia rossoblù. Ora il futuro, tutto da scrivere. Aspettando la prossima entusiasmante stagione a tinte rossoblù.

Redazione

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