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Pres. Federcalcio Ucraina: “Italia primo Paese a tenderci la mano e ad aiutarci”

In Ucraina è tutto fermo da ormai più di un mese e mezzo. La guerra con la Russia purtroppo prosegue e tutte le attività, da quelle lavorative a quelle ricreative, culturali o sportive sono state sospese: “Stiamo attraversando un momento difficile“, ci racconta Andriy Pavelko, presidente della Federcalcio ucraina. “Tutti i nostri pensieri adesso vanno ai soldati, ma siamo consapevoli che col calcio potremmo dare un messaggio di speranza, dimostrando unità nella lotta per la libertà”. 

  

 

 

“De Zerbi esemplare”

Pavelko ha poi espresso belle parole per Roberto De Zerbi, l’allenatore dello Shakhtar Donetsk che ha lasciato l’Ucraina solo dopo che tutti gli stranieri della sua squadra erano riusciti ad andarsene con le rispettive famiglie: “Sin dall’inizio, De Zerbi mi ha chiesto aiuto per portare i giocatori stranieri fuori dal Paese il prima possibile, e con loro le rispettive famiglie. Noi come Federcalcio ucraina abbiamo dato del nostro meglio per poterli aiutare. De Zerbi ha avuto davvero un comportamento esemplare. Se n’è andato solo dopo che tutti i suoi calciatori stranieri se n’erano andati ed erano al sicuro. Un vero capitano”.

 

 

È stato bello poi sentire come Pavelko abbia voluto ringraziare l’Italia per la vicinanza, l’aiuto e la solidarietà dimostrata nei confronti della popolazione ucraina: “Siamo stati in contatto anche con Gravina. Sentiamo sempre il loro sostegno, come quello di Luciano Lucci e Nicola Rizzoli. La loro vicinanza è stata molto importante per noi. L’Italia è stato il primo Paese a tenderci la mano e ad aiutarci. Il popolo italiano è stato davvero amico della popolazione ucraina: ne approfitto per ringraziare il vostro Paese per l’aiuto genuino”.

 

 

Poi Pavelko ha raccontato di come Agnelli e altri club di Serie A si siano proposti per offrire aiuto ai giovani calciatori ucraini: “Quando Agnelli mi ha chiamato mi ha proposto di portare alcuni ragazzi nelle giovanili della Juventus. Ora la mia speranza è che alcuni dei ragazzi che sono nei settori giovanili nei club di Serie A possano diventare grandi calciatori e vincere palloni d’oro come accaduto in passato ai nostri Belanov, Blokhin e Shevchenko”. Infine, ha aggiunto: “Stiamo provando a organizzare alcune amichevoli con alcune Nazionali. Speriamo che Gravina ci possa dare una mano in questo senso, magari per organizzare anche contro l’Italia”. 

Per la traduzione e per il supporto, si ringrazia Artush Davidovich, agente di Gianni De Biasi, 
agenzia MagicfuteSports. 

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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