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Voleva smettere, è ancora qui: Parolo, ora è C come Champions

A tre quarti dalla riva, al di là del guado, grazie alla solita firma: Ciro da Torre Annunziata. Due gol anche oggi e ottavi vicini (tre reti in due partite). Inzaghi spera e ringrazia, anche stavolta con la voce roca. Senza tifosi lo senti meglio, parole e pensieri ricorrenti, frenetici  “su e giù” davanti la panchina parlando col vice e coi giocatori seduti lì. E nessuna corsa, stavolta, dopo i gol dei suoi. Pacato e soddisfatto.

Champions League, i risultati: vincono Juventus e Lazio

ANTIDIVO

Zenit domato: 3-1 Lazio. Doppietta di Immobile e gol di Parolo, il primo in Champions League dopo una vita correndo per gli altri, più di tutti. Del primo sapete già tutto, del secondo un po’ meno. Perché Marco, 35 anni, è l’antidivo e se ne vanta.

Non usa neanche i social: “Ho disattivato tutto, mi sono tolto da Facebook”. Ogni tanto entra su Instagram per restare in contatto con amici e compagni, poi zero. Stasera lo taggheranno in molti ma non se ne accorgerà, festeggerà con Dante e Caterina, compagna di vita a cui promise il successo.

“Durante la finale del Mondiale 2006 stavamo tornando da un viaggio a Santo Domingo. Mentre eravamo in volo le dissi che entro il 2014 lo avrei giocato da protagonista”. Prandelli realizzò il suo sogno, dopo avergli salvato la carriera.

Rewind: è il 2007, Parolo ha 22 anni e gioca nella Pistoiese in Serie C, ma non è contento. Pensa molto: “Facevo fatica a trovare squadra". Poi giocò un’amichevole contro la Viola di Prandelli e ne uscì da migliore in campo: “Dovremmo avere tutti la sua grinta – disse Cesare nel post partite – quel ragazzo gioca anche due categorie sotto di noi". Anni dopo se lo porterà al Mondiale, e Conte lo farà giocare regista all’Europeo. Marco voleva smettere, oggi è ancora qui. Si sente laziale, ha giocato la duecentocinquantesima partita con i biancocelesti segnando il primo gol in Champions (37 totali in 7 anni). 

FIDUCIA

Nel 2017, contro il Pescara, calò addirittura il poker. Evento storico. “Mi porto a casa tutto: pallone, pantaloncini, maglietta”. Umile e semplice. Conquistò Caterina al palaghiaccio di Varese 8 anni fa: “Mi faceva ridere”. E se fai ridere una donna sai già come finisce. Casanova Parolo, ama l’NBA e cucina pure: “Me la cavo”, dice.  

Meglio in campo, polmoni d’acciaio e corsa per sette imitando l’idolo Gerrard: “Amo essere nel vivo dell'azione, altrimenti mi addormento". Oggi ha chiuso un ciclo iniziato a Como 15 anni fa. Giocava in C e oggi segna in Champions, con la Lazio quasi agli ottavi. Inzaghi e compagni ridono con lui. Li ha già conquistati da un pezzo.

Francesco Pietrella

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