Il Parma si è ritrovato al Tardini a distanza di due mesi dalla notte amara del 3 giugno. Quella sera per la squadra di Pecchia è arrivata l’eliminazione dai playoff, mentre oggi, 2 agosto, si è giocata l’amichevole contro il Sassuolo in preparazione alla nuova stagione (gara terminata 1 a 0 con la rete decisiva nella ripresa di Hainaut). Un legame comune c’è stato: l’applauso dei tifosi alla squadra a fine partita, ma con differenze importanti. Da quella notte tutto è cambiato, o è meglio dire quasi.
A scandire il legame in una sorta di passaggio di consegne è stato Gianluigi Buffon: dalle lacrime sotto la Curva per aver visto spezzarsi il sogno di riportare il Parma in Serie A fino alla giornata dell’addio ufficiale al calcio. Una giornata densa di emozioni, soprattutto per chi quel ‘giovane’ 45enne l’ha visto crescere proprio sul prato del Tardini, ma con tanti i segnali positivi per questo ‘nuovo’ Parma.
“Ti ho dato tutto e abbiamo vinto insieme” il messaggio del portiere diventato negli anni un’icona gialloblù, e non solo, e fonte d’ispirazione per tutti quei bambini che hanno iniziato con il calcio indossando un paio di guanti e mettendosi la porta alle spalle. Una leggenda che a Parma ha lasciato il segno: l’esordio appena 17enne contro il Milan, le tre Coppe in 100 giorni con Malesani e quel muro difensivo con Thuram e Cannavaro a far sognare il Tardini. Tempi diversi, giocatori diversi e categore diverse. Certo non si vogliono fare paragoni, ma negli ultimi due anni a Parma ha riportato esperienza e, soprattutto, fatto crescere un gruppo giovane che ora sente la responsabilità di dover portare avanti il sogno di far tornare i gialloblù in Serie A.
Le premesse del precampionato sono buone considerato il mercato, adatto per quelle che sono le caratteristiche di gioco di Pecchia, e le prime amichevoli: il pari al Viola Park con la Fiorentina e la doppia vittoria con Bochum e Sassuolo. Segnali positivi di un nuovo Parma con meno esperienza (Buffon e Vazquez andato alla Cremonese), ma con una serie di novità per dare alternative e soluzioni diverse all’allenatore. L’arrivo di Partipilo, Begic e Colak davanti per dare velocità e intraprendeza al reparto offensivo. Il ritorno di Hernani in mezzo al campo con le confeme di Sohm, Bernabé e Estevez: gamba, equilibrio e, soprattutto, qualità. Le certezze in fase difensiva con la gioventù al potere: Circati, apparso in ottima condizione, e Corvi in porta, con un paio di buoni interventi. La continutà e il lavoro sono il frutto di questi fattori positivi, Pecchia ha in mano una rosa giovane ma che può davvero far divertire. Manca ancora un po’ all’inizio del campionato anche se i segnali dal Tardino sono già positivi.
Foto copertina (Parma Calcio 1913)
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