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Giovani, crescita e identità: Chivu, la scelta vincente del Parma per la salvezza

Cristian Chivu, allenatore Parma (IMAGO)
Cristian Chivu, allenatore Parma (IMAGO)

L’allenatore del Parma è stato tra i protagonisti della salvezza: scelte, identità e capacità comunicative

Cristian Chivu è arrivato a Parma in silenzio, senza proclami, quasi in sordina. Accolto da un ambiente sfiduciato, da una piazza che faticava a ritrovare entusiasmo e da una squadra che sembrava aver smarrito se stessa.

Nessuno si aspettava miracoli, e forse proprio per questo l’allenatore romeno ha potuto lavorare con quel garbo e quella dedizione che da sempre lo contraddistinguono.

È entrato in punta di piedi, ma ha camminato diritto dentro le difficoltà, affrontandole con lucidità e sensibilità. Ha scelto di non mettersi davanti a nessuno, ha sempre dato meriti al gruppo, ai singoli, allo staff, alla società.

Ma il merito di questa salvezza porta, inevitabilmente, anche il suo nome.

Testa, cuore e identità

Chivu ha preso in mano una squadra giovane, la più giovane della Serie A per età media, e ha saputo farla crescere in fretta. Il suo passato con l’Inter Primavera si è trasformato in valore aggiunto: ha riconosciuto i talenti, li ha responsabilizzati e protetti. Su tutti Leoni, diventato colonna in pochi mesi. Ma l’elenco sarebbe lungo. Il vero capolavoro è stato ridare consapevolezza a un gruppo che sembrava svuotato.

Con pochi concetti, chiari e mirati, ha tracciato una rotta. In un calcio fatto troppo spesso di frasi fatte e moduli vuoti, Chivu ha preferito leggere le situazioni, interpretarle, adattarsi. E lo ha fatto con intelligenza tattica e, forse ancor più, umana. Ha costruito rapporti forti, diretti, quasi privati con i suoi giocatori. È stato guida e stimolo, esempio e martello, cercando sempre il dettaglio che potesse fare la differenza.

Cristian Chivu, allenatore Parma (Imago) interna
Cristian Chivu, allenatore Parma (Imago)

La svolta invisibile: atteggiamento e mentalità

Se il Parma ha cambiato pelle è soprattutto per l’atteggiamento visto in campo: più aggressivo, più presente, più convinto. Ha saputo restituire equilibrio, ma soprattutto fame. Ha rimesso i giocatori nei loro ruoli ideali, ha cambiato modulo in corsa quando serviva, ha osato quando c’era da osare.

Le sue scelte a gara in corso si sono spesso rivelate decisive, e i risultati lo hanno premiato. Ha portato il Parma fuori dalla tempesta senza alzare la voce, ma facendo parlare il campo. A colpire tanto anche la capacità comunicativa, mai una parola fuori posto e sempre con l’idea di voler far crescere il gruppo.

I numeri che certificano l’impresa

Dal suo arrivo, Cristian Chivu ha totalizzato 16 punti in 13 partite, con una media di 1,2 punti a gara. Un netto miglioramento rispetto agli 0,8 di Pecchia. Ma i dati più sorprendenti arrivano contro le grandi del campionato: 13 punti ottenuti contro sette delle prime nove della classifica, con 3 vittorie (Bologna 2-0, Juventus 1-0 e Atalanta 3-2) e 4 pareggi (Inter 2-2, Lazio 2-2, Fiorentina 0-0 e Napoli 0-0).

In queste sfide, il Parma ha segnato 10 gol, dimostrando non solo solidità ma anche incisività. Impressionante anche il contributo dei subentranti: in 6 partite, i cambi effettuati hanno portato a rimonte o reti decisive. Man contro il Bologna (assist), Bonny a Monza (1-1), Bernabé e Ondrejka contro l’Inter (2-2), Pellegrino col Torino (due reti nel pari per 2-2), e infine Ondrejka e Hainaut contro l’Atalanta per il 3-2 salvezza. Solo a Empoli, il gol dalla panchina (Djuric) non ha portato punti (2-1 per i toscani).

L'allenatore del Parma Chivu
L’allenatore del Parma Chivu

Uno sguardo al futuro, tra riconoscenza e ambizione

E adesso? Il futuro di Chivu è tutto da scrivere, ma le premesse per una continuazione del progetto con il Parma ci sono tutte. Lo ha detto lui stesso: “Qui sono felice e voglio essere riconoscente a un club che mi ha dato fiducia”. Non parole di circostanza, ma dichiarazioni che lasciano intendere la volontà di costruire, non solo di chiudere un cerchio. La società è pronta a sedersi a un tavolo per discutere, consapevole di aver trovato un allenatore che ha saputo unire campo e spogliatoio, gestione e idee.

E Chivu, dal canto suo, potrebbe scegliere la sua squadra, modellarla secondo la sua visione. Parma lo ha adottato, lui ha restituito la fiducia con una salvezza da ricordare. Ora resta da capire se questo matrimonio potrà continuare con basi ancora più solide e la sua priorità è proprio quella gialloblù. Ma una cosa è certa: Cristian Chivu ha già vinto la sua prima, vera sfida da allenatore.