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Parma e il ‘fattore playoff’: Coulibaly la carta a sorpresa di Pecchia

270 minuti. Il tempo passato dall’ultima vittoria del Parma al Tardini. Tanti, troppi per una squadra che ha come obiettivo l’arrivo in zona playoff e, perché no, guardare anche oltre. Le fragilità di questa squadra sono sempre state nella mentalità più che nel gioco o nella prestazione. In campo la formazione di Pecchia è sempre andata con il piglio giusto, tolta qualche occasione. Contro il Palermo è arrivata una prova importante.

Credit: Parma Calcio 1913

La sosta ha aiutato a eliminare le scorie di Como e i mugugni di una piazza ormai abituata a questa altalena. La Serie B si avvicina sempre di più alla fine e, ora più che mai, ogni punto può essere determinante per la classifica. Al Tardini i gialloblù ritrovano gol (mancava da quasi 350′) e i tre punti contro una diretta concorrente. Ai rosanero non è bastato l’entusiasmo degli oltre 3 mila sostenitori arrivati a sostenere Brunori&Co. 

Parma e il “fattore playoff”

Può essere la partita della svolta per il Parma? Per come è arrivata la vittoria si potrebbe anche pensare di sì, ma visto l’andamento della formazione di Pecchia sin qui è meglio andare cauti. L’entusiasmo del gruppo al fischio finale e quello dei tifosi del Tardini lascia pensare che possa essere scattata la scintilla. La prova del 9 sarà a Cittadella il 10 aprile. Vincere per continuare a sognare la certezza dei playoff e giocarsela fino alla fine. Oppure continuare il sali e scendi poco produttivo. Solo nella testa dei giocatori può scattare quel qualcosa in più per terminare la stagione e agguantare l’obiettivo. D’altrone il futuro “appartiene a chi crede alla bellezza dei propri sogni”. 

Credit: Parma Calcio 1913

Pechia ha trovato la sua trama con Vazquez unica punta a fare da regista offensivoa cercando di accendere la velocità di Zanimacchia e Benedyczak. Contro il Palermo è arrivata una prestazione di grinta, di voglia per andare a prendere a tutti i costi i tre punti. Non è un caso che i due gol siano arrivati dallo spunto dei tenori offensivi. Settimo posto, sorpasso e voglia di continuare a sognare: Parma ha trovato il suo “fattore playoff”. 

Coulibaly, la carta a sorpresa di Pecchia

Si alza il tabellone delle sostituzioni a inizio ripresa. Fuori il 14 e dentro il 26. Tradotto. Pecchia ha deciso di togliere Ansaldi e inserire Coulibaly. Un cambio particolare visto che l’esterno francese nell’ultimo periodo non è stato particolarmente positivo e anche il pubblico l’ha un po’ fischiato. Un momento particolare per gettarlo nella mischia dopo l’1-1 subito a pochi minuti dal termine della prima frazione e con un regalo da parte dei gialloblù. I primi istanti sono quelli del rodaggio, entrare a freddo in un match complicato e nervoso non è semplice, soprattutto se ci mettiamo la pressione del Tardini. Coulibaly parte bene, nonostante qualche piccola sbavautra, ma ha voglia. Recupera diversi palloni, corre e lotta su ogni fronte. 

Credit: Parma Calcio 1913

Concede pochi spazi e non molla. Mai mollare, perché l’occasione positiva può sempre arrivare. Il Parma fa girare la palla, attacca senza però trovare lo spunto. Al minuto 77′ Vaquez si accentra e lascia partire un mancino dal limite. Pigliacelli non è perfetto e sul pallone si avventa Coulibaly. Destro a porta spalancata ed è 2-1. Un momento di esitazione per il check del Var sul possibile fuorigioco e poi la gioia. L’abbraccio dei compagni e il Tardini in festa, Ha segnato il numero 26, proprio lui, Woyo Coulibaly. Una scintilla positiva per lui, per la squadra e per i tifosi. La prima rete da professionista per il classe ’99 arrivato dal Le Havre nella passata stagione. Poi l’elogio di Pecchia in conferenza: “Oggi oltre al gol è entrato con buona personalità e lucidità”. La scintilla per svoltare una stagione per lui, per il Parma, perché non bisogna mai mollare. Coulibaly la carta a sorpresa di Pecchia per giocarsi l’accesso ai playoff. 

 

 

 

 

 

Simone Brianti

Il passato insegna, il presente si scrive e il futuro si sogna. Appassionato di qualsiasi sport, ma soprattutto amante del calcio dai tempi del grande Parma. Insomma pane e pallone a colazione… senza dimenticarsi del caffè.

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