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Parma, Kucka: “Voglio combattere per questa maglia, l’Italia la mia seconda casa”

Un anno e mezzo lontano dall’Italia, ora il rientro dopo l’esperienza al Trabzsonspor in Turchia. Dal Milan al Parma, riecco Kucka. Il centrocampista slovacco torna in Serie A ed è pronto alla nuova avventura italiana: “Volevo ringraziare molto il Presidente, spero di poter dimostrare in campo che la società non si è sbagliata – Ha detto il centrocampista nella conferenza di presentazione – L’Italia è la mia seconda casa, di Parma mi hanno parlato solo bene sia della città che del club; conto di dare una mano per centrare gli obiettivi della squadra. Volevo tornare in Italia, di questo calcio non posso parlare male, sono quindi stato contento quando è arrivata questa offerta. Combattiamo, voglio combattere, non sarà facile: l’attuale posizione di classifica del Parma non è male, se facciamo bene spero che si possa finire in una posizione ancora migliore”.

Una botta rimediata in Turchia non gli permetterà probabilmente di essere a disposizione dal primo minuto già nella partita con l’Udinese, ma Kucka è pronto a lottare per conquistarsi spazio: “Se giocherò già a Udine? Sarò disponibile, ma non credo dall’inizio, ho avuto qualche problema fisico e in Turchia avevo rimediato una botta in allenamento ma poi mi sono messo a posto, devo riprendere la condizione fisica ottimale. Se il calcio italiano è peggiorato? Non posso dirlo con certezza, visto che ho passato l’ultimo anno e mezzo in Turchia. Di questo gruppo conosco già Calaiò, abbiamo giocato assieme a Genova, dove ho conosciuto anche Rigoni sebbene io stessi partendo e lui era appena arrivato”.

Il centrocampista ha poi fatto il punto sul suo ruolo preferito: “Destro o sinistro da mezzala va bene, anche dietro è un ruolo che ho già ricoperto, ma in passato ho anche fatto il terzino al Milan o l’esterno offensivo al Genoa, cerco sempre di dare il 100%. Al momento ho fatto un solo allenamento con la squadra, ci sono bravi giocatori ma li devo conoscere ancora bene, ci vuole tempo per conoscere compagni e staff. Con D’Aversa mi ero già sentito al telefono una volta, mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto avermi qui, mi ha spiegato come gioca il Parma e in che ruolo mi vede lui. La responsabilità? La sento, mi è stata data la possibilità di tornare in Italia, voglio dimostrare in campo che il Parma non ha sbagliato, darò sempre il massimo per lottare per la maglia. Perchè Kuco sulla maglia? Semplicemente è un diminutivo di Kucka, anche mio padre e i miei fratelli si chiamano così, condividiamo il soprannome”.

Redazione

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