Il ritiro per compattarsi. Per lavorare e portare la squadra allo stesso livello di condizione. Un modo per stare uniti, dopo tre sconfitte contro Lecce, Napoli ed Empoli. Un inizio di stagione non semplice per il Cagliari con appena due pareggi in cinque partite e una classifica che impone già di dare risposte importante per non rischiare di rimanere troppo indietro. Quello del Tardini è stato a tutti gli effetti uno scontro diretto tra due formazioni a caccia di punti per raggiungere quanto prima l’obiettivo finale, ovvero la salvezza. Una lunga maratona l’ha sempre definita Fabio Pecchia e in questi primi chilometri di corsa ha trovato difronte diversi ostacoli, tra cui il Cagliari di Nicola. L’allenatore dei sardi ha apportato modifiche alla formazione, qualche sorpresa nelle scelte ma ha trovato una risposta importante da tutto il gruppo.
Azione, reazione. Il Cagliari subisce ma questa volta riesce anche a darle come non era successo nelle scorse partite. I rossoblù prima di Parma erano la squadra con più conclusioni verso la porta, ma con una scarsa precisione realizzativa. Mentre al Tardini sono riusciti a trovare tre reti e per di più rispondendo colpo su colpo alle azioni della formazione di casa. Questa volta il Cagliari è riuscito a essere forte di testa e non si è fatto abbattare dai gol subiti. La dimostrazione è nel finale di partita: Hernani segna su rigore il 2-2, l’entusiasmo è tutto dalla parte dei gialloblù, ma nemmeno 60 secondi e sul ribaltamento di fronte è Piccoli a segnare il gol vittoria. Al triplice fischio è festa assieme ai quasi 700 tifosi presenti nel settore ospiti. Una vittoria del gruppo, una reazione d’orgoglio e quella voglia di scrollarsi di dosso lo zero dalla casella delle vittorie.
L’approccio alla partita è stato da squadra che voleva assolutamente uscire dal Tardini con punti pesanti. Le scelte nell’undici titolare da parte di Nicola hanno sorpreso un po’ tutti, forse anche il Parma. Dentro Adopo e Makombou in mezzo al campo e fuori Marin, giocatore in grado di garantire qualità e velocità nella manovra. Obert a sinistra per restare più coperto e senza concedere il fianco a Man. Viola dall’inizio per andare a posizionarti tra le linee e in marcatura su Bernabé. Chiavi tattiche studiate e messe in campo molto bene dalla sua squadra perché nel primo tempo il Parma non crea pericoli.
Nel secondo tempo, invece, è una partita a scacchi. Pecchia cambia e indovina le mosse. La stessa cosa ha fatto Nicola. Dentro Marin e Gaetano per dare qualità, gestire il possesso e colpire negli spazi lasciati dal Parma per andare alla ricerca del gol. Il risultato? Semplice. Il rumeno trova la rete del momentaneo 2-1 e l’ex Napoli l’assist illuminante per il gol di Piccoli. A colpire, però, è stata l’esultanza del gruppo, tutto unito attorno all’allenatore. Un’unica entità a bordo campo davanti alla panchina sarda a gioire, abbracciarsi ed esultare per un risultato davvero importante.
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