Categories: News Calcio

Parma, Buffon: “Donnarumma da pallone d’oro. Juve? Non è stata delusione…”

Buffon riparte da Parma, 20 anni dopo l’addio, come sottolineato anche dallo stesso portiere: “Non so quanti giorni sono passati dal mio addio con il Parma, ma di anni sì…20. Circa 9000 mila giorni, in matematica sono bravo…” ha dichiarato Buffon a Sky Sport.  

Buffon: “Ho ancora tanta voglia di stupire. Non è finita la mia motivazione”

Le motivazioni, per uno dei più grandi portieri della storia, non mancano: “Ritrovo la voglia di stupire, di dimostrare di essere un’atleta e uno sportivo speciale. Questo è il motivo per cui vado avanti e intraprendo certe sfide e certe strade. Questo è il succo della mia vita. Alla mia età, il dubbio di essere un portiere performante o meno non ce l’ho. Ho la certezza di potere far bene fino ai prossimi 4-5 anni, perché ho acquisito un’esperienza importante. Sulla prestazione non ho dubbi, i dubbi puoi averli quando non hai la motivazione giusta e non ti si scalda il cuore come dovrebbe. Questo può capitare quando hai una certa età, ma non è quello che ho pensato quando sono venuto a Parma. Penso che la squadra può vincere anche questa sfida”.  

Un mondo nuovo, o meglio riscoperto, quello di Parma per il portiere: “Ai più giovani può sembrare strano vedere l’uomo e il giocatore di 43 anni che entra in un contesto simili. Poi c’è anche la mia intelligenza per farmi apprezzare nel rapporto con i ragazzi. Dopo il primo giorno il ghiaccio si è rotto e c’è un clima di grande serenità che penso posa essere propedeutico per questa stagione”. Grazie anche all’allenatore, il suo ex compagno alla Juventus Enzo Maresca: “Le primissime sensazioni sono molto buone e convincenti. Ogni allenatore porta le proprie idee, diverse dal canonico. Ma la differenza è come si riesce a trasmettere queste idee e farle recepire alla squadra. Lui ha qualcosa di diverso che è determinante”. 

La sfida, rispetto agli scorsi anni, è completamente diversa. Buffon passa dai livelli più alti in Italia e in Europa a difendere la porta di una squadra di Serie B: “Mi ricordo la Serie B, non è stata una passeggiata di salute. Nel girone d’andata qualche problema l’avemmo. Poi nelle ultime 10-12 partite, quando riesci ad avere una certa leadership, le altre ci affrontarono in modo più difensivo. Quest’anno, il girone d’andata sarà decisivo per capire di che pasta siamo fatti e dove vogliamo arrivare”.  

La Nazionale vista da Buffon: da Bonucci-Chiellini a Donnarumma pallone d’oro

Non può mancare un commento sulla Nazionale, reduce dal successo all’Europeo: “Mancini ha fatto la differenza nel conoscere tanti giocatori giovani che avevano militato nella Nazionali giovanili e non erano ancora conosciuti al grande pubblico. Poi, sono state fondamentali la chiarezza d’idee e la serenità che ha dato al gruppo. Ha avuto un convincimento tattico sfruttando la qualità di tanti ragazzi e l’ha portata fino in fondo”.  

Complici anche i leader difensivi, Bonucci e Chiellini, suoi compagni insieme a Barzagli in bianconero per formare la “BBBC”: “Per me Giorgio e Leo non sono delle sorprese. Sono dei punti di riferimento perché ogni nazionale che si rispetti e che vince ha sempre bisogno dell’esperienza che alcuni giocatori ti possono dare. In mezzo a questo, le grandi sorprese per me sono state Chiesa e Donnarumma. Gigio è stato fortissimo, nelle parate e nella gestione dei momenti, è stato sopra agli altri portieri. Non era scontato, ma ha risposto alla grandissima”.

Un portiere da pallone d’oro, per Buffon il voto è positivo: “Per le qualità che ha, Donnarumma può diventare pallone d’oro. Quando sei giovane, l’obiettivo deve essere sempre il massimo. A me dicevano che dovevo essere il secondo portiere più forte di sempre dopo Yashin e io ho rispondevo «perché dopo Yashin? Non posso essere io il primo?»”   

Dalla “delusione” Juventus alla nuova Serie A: “Avrei voluto anche Conte”

Buffon è poi tornato sull’addio alla Juventus, vent’anni dopo il suo approdo: “L’anno scorso si parla tanto di delusione, ma abbiamo vinto la Coppa Italia, la Supercoppa e ci siamo qualificati in Champions League. Ma le aspettative alla Juventus sono sempre massime. Ora ad Allegri viene chiesto di vincere lo Scudetto e nessuno come lui sa cosa serve ad una squadra per primeggiare”.

Il ritorno di Allegri alla Juventus però non è stato l’unico fra le panchine italiane, che rivedono Sarri, Spalletti e Mourinho: “Mi sarebbe piaciuto vedere anche Conte, perché sarebbe stato un campionato esclusivo, mi dispiace. Sarà un campionato che farà parlare tanto di sé, dentro e fuori. Ci sono personaggi con un carisma talmente spiccato che non possono che fare bene alla Serie A

Redazione

Dal 2011 ne abbiamo fatta di strada, sempre con voi al fianco. Ci piacciono le notizie, il mercato, il calcio. Sì, ma soprattutto le storie, le emozioni, il bello che questo mondo può regalare. E amiamo raccontarvelo.

Recent Posts

Il “Fattore McTominay” ancora decisivo: il Napoli batte il Qarabag nel ricordo di Maradona

Ancora una volta McTominay decisivo nella notte di Champions: lo scozzese rimedia al rigore fallito…

4 ore ago

Juventus, Spalletti: “Ci meritiamo questa vittoria. Dobbiamo crescere dal punto di vista fisico e mentale”

Luciano Spalletti (IMAGO) Le parole di Luciano Spalletti, allenatore della Juventus, dopo la partita di…

5 ore ago

Conte: “Serata speciale per Napoli e i napoletani, c’era una bella energia”

Antonio Conte (imago) Le parole di Antonio Conte al termine del match tra Napoli e…

5 ore ago

Champions League, la classifica della League Phase

La classifica della League Phase di Champions League 2025/2026 La fase a girone unico di…

6 ore ago

Un figlio di Napoli per il Napoli: Antonio Vergara debutta in Champions League

Un passato di esclusioni e dolori, un presente fatto di applausi: Vergara debutta in Champions…

6 ore ago

Ranking UEFA, corsa al quinto posto in Champions League: l’Italia sale al terzo posto

Champions League (IMAGO) Il focus sul ranking UEFA, utile a capire quale Paese otterrà il…

6 ore ago