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Parma, che inizio di Benedyczak: miglior polacco della B per gol fatti

La stagione del Parma, primo in classifica in Serie B dopo nove giornate, è iniziata nel segno di Adrian Benedyczak. Con il gol siglato contro il Venezia, il 22enne polacco è salito a quota sei reti stagionali. Numeri importanti considerando i giocatori della sua età.

Nei cinque maggiori campionati europei – e rispettive seconde divisioni -, infatti, solo un certo Jude Bellingham ha segnato di più ed è più giovane di Benedyczak: per l’inglese sono otto gol con il Real Madrid in Liga.  

Credits: Parma Calcio 1913

 

Benedyczak, il polacco con più reti in B

Con il gol realizzato al Penzo, inoltre, Benedyczak è diventato il miglior marcatore polacco nella storia della Serie B. In 72 presenze ha siglato 20 reti, superando Tomasz Kupisz che di gol ne aveva fatti 19, ma in 209 partite.

 

Credits: Parma Calcio 1913

Ora per il Parma e per l’attaccante polacco c’è un primo posto da difendere a suon di gol. “Obiettivo personale? Vediamo. Penso a partita dopo partita – aveva detto il polacco dopo la vittoria contro la FeralpiSalò Sono cresciuto tanto e sono contento di giocare con questa squadra”. Di poche parole, ma di certo sufficienti per inquadrare il giocatore che Fabio Pecchia ha tra le mani. 

 

Credits: Parma Calcio 1913

Quelli di Benedyczak, al di là dei traguardi personali, sono numeri oggettivamente importanti. L’attaccante gialloblu, infatti, continua a incidere pur giocando da ala, una posizione più defilata rispetto a quelle che sono le sue caratteristiche da attaccante centrale. Otto gol della passata stagione, adesso i sei centri nelle prime nove: il futuro del Parma passa dai piedi di Benedyczak.

Davide Balestra

Nato nel 2000 a San Benedetto del Tronto. Di sangue metà pugliese e metà marchigiano ma con inflessione dialettale praticamente neutra. Figlio della Generazione Z, la stessa che ha partorito calciatori del calibro di Haaland, Vinícius Júnior o Tonali. Al tentativo di replicare le loro giocate sul campo di calcetto ho preferito il portatile o il microfono, quest’ultimo, da un po’ fedele compagno di viaggio. Poca retorica: le emozioni che trasmette un campo di calcio non sono quantificabili. E a me piace raccontarle, che sia attraverso una tastiera o una telecamera puntata in volto. Ansie, timori e paure fanno parte del percorso. Cerco di superarle con umiltà, virtù che, con il tempo, sto rendendo un mio mantra.

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