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Papà, la chance Ternana, Pochesci. Dietro le quinte di Andrea Signorini: “Che emozione il primo gol in Serie B, peccato per quel rosso”

Gol. Che bella parola. Uno sport che ruota attorno a tre lettere, ad un pallone che entra in porta e fa esultare. Fa sognare, regala gioia e un momento di onnipotenza. Se sei un difensore, poi, è ancora più bello. “Un’emozione incredibile, noi difensori possiamo fare gol quasi sempre solo da calcio d’angolo“. Parole e musica di Andrea Signorini. Figlio di? Gianluca: “Il babbo. Un grande“. Già, il compianto Gianluca. Andatosene troppo presto per vedere il figlioletto che giocava nel Genoa costruirsi un percorso importante, vederlo crescere e…fare gol.

E’ il secondo in carriera, il primo in Serie B“. Otto presenze, un gol. Voglia, fame, grinta. Doti da difensore, stacco da attaccante sull’angolo di Tremolada e prima gioia stagionale. A Cremona, sotto il settore ospiti, momentaneo 1-2 del rocambolesco 3-3 tra la Cremonese e la sua Ternana. Grigiorossoverde. Un mix di tre colori che riassumono la giornata di Andrea. Il verde dell’erba dello Zini, il (cartellino) rosso, grigio come l’umore a fine gara. “Potevamo vincerla“. E come dargli torto, quando a fine primo tempo sei sopra 1-3.

Abbiamo fatto una grandissima partita, ma quando la indirizzi così devi farla finire in un altro modo, con un altro risultato. Dobbiamo migliore, ambiamo ad essere una squadra che punta ad altro, non alla salvezza“. Parole da calciatore maturo. “Vivo la mia giornata da professionista, arrivo al campo d’allenamento un’ora e mezza prima e me ne vado un’ora e mezza dopo“. Nel segno di papà Gianluca: “Quando ero piccolo mi pesava di più, specialmente quando ero al Genoa e lui era il capitano. Lui era un giocatore straordinario, stratosferico, ma la carriera di cui stiamo parlando è la mia, ora sono grande“.

Appunto, maturo. A Cremona, però, l’espulsione: “Peccato, due falli, due gialli“. Cartina tornasole di Andrea Signorini, riflesso del gruppo Ternana. E dell’allenatore: “Oggettivamente dobbiamo migliorare in difesa, 17 gol subiti in otto partite sono tanti, troppi. Mi fa sorridere che noi per segnare dobbiamo inventarci degli eurogol, a noi si fa gol facilmente. Mi piace la squadra, mi piace il gruppo. Ridiamo, scherziamo, siamo coesi e non vogliamo essere troppo tesi. Siamo davvero molto uniti, ripeto: dobbiamo migliorare difensivamente. Mister Pochesci? Noi rispecchiamo la sua mentalità: dobbiamo sempre fare gol“. Oggi è toccato a lui (oltre a Carretta ed Albadoro), “peccato per quel rosso…”.

Edoardo Marcarini

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