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Due passi con Pandev. Goran alla scoperta della sua Genova

Una seconda casa, dentro e fuori dal campo: il Genoa e Genova, quasi fossero ormai per lui una cosa sola. Tra passato, presente e un futuro tutto da vivere. Quello di Goran Pandev, l’attaccante rossoblù che, in una lunga intervista in uno dei luoghi simbolo della città a Genoa Channel, si è raccontato così a 360 gradi.

Dalle emozioni sul rettangolo verde, all’affetto di una città che l’ha ormai adottato, passando per i ricordi d’infanzia del Goran bambino e i sogni Europei con la Nazionale: per un Pandev sempre più genovese, e genoano, capace a quasi 38 anni (il prossimo 27 luglio) di essere ancora protagonista. Maglia del Grifone sulle spalle in campionato, e con quella della sua Macedonia in giro per il mondo, Macedonia trascinata con i suoi gol agli Europei ormai alle porte. Un viaggio, quello di Goran assieme al canale ufficiale del club, cominciato sotto alla Lanterna, per lui che ormai dai sei anni é diventato il faro del Genoa. “È la prima volta che vengo qui dopo tanti anni che abito a Genova, è bellissima. Anche nella mia città Strumica c’è un simbolo come questo, è più piccolo ma significa tanto per noi”. Sguardo al cielo, nastro che si riavvolge e che torna là dove tutto é cominciato.

LIBRI (POCHI), PALLONE (TANTO) E L’INCONTRO CON NADICA

A casa volevano studiassi, ma io preferivo di più giocare a pallone: – racconta sorridendo ripensandoci Goran – farlo con gli amici era la cosa più bella”. Un amore, quello per la palla, che quasi non lasciava spazio ad altro. “Tanto amavo giocare a calcio che le ragazze neanche le guardavo. – poi però è arrivata Nadica – Abitava vicino al mio migliore amico Nadiz, mi disse che lei mi voleva conoscere. Io all’inizio pensavo solo a giocare, poi ci siamo incontrati e abbiamo iniziato a frequentarci: quando ha finito gli studi mi ha raggiunto in Italia, dodici anni fa ci siamo sposati e ora abbiamo tre bambini (Filippo nato a Milano, Ana a Napoli e Sofia a Genova). Che papà sono? Sempre in giro, – scherza Goran – ma quando sono a casa mi piace stare con loro”.

I GOL PIÙ BELLI E L’IMPRESA CON LA NAZIONALE

Quando invece è lontano da casa, al Signorini di Pegli o in giro negli stadi di tutta Italia, Goran fa quello che gli riesce meglio: spedire il pallone in rete, gol (e assist) che gli hanno permesso in questi anni di trascinare sempre il Genoa verso i propri obiettivi. “I gol più belli? Uno l’ho fatto qui a Genova, un pallonetto contro il Verona sotto alla Nord. Poi uno con la Lazio contro la Juventus, dribbling a Cannavaro e Thuram e gol a Buffon. E poi uno col Napoli, sempre alla Juventus. Dico questi, poi ce ne sono altri”. Emozioni legate alle gare giocate coi Club, per passare poi a quelle provate con la maglia della Nazionale. “Cosa significa portare la fascia da capitano della Macedonia? È una responsabilità molto importante, fare il capitano del tuo paese è un grande onore. La vittoria in casa della Germania? Ancora non crediamo a quello che abbiamo fatto”. 

 

Eppure è tutto vero, guardare per credere gli highlights dell’incontro dello scorso 31 marzo alla Schauinsland Reisen Arena di Duisburg. 2-1 per la Macedonia, grazie (neanche a dirlo) al gol di Goran e a quello di Elmas. Solo una delle tante emozioni emerse dalla lunga e bella chiacchierata di Pandev ai microfoni di Genoa Channel. Per viverle tutte, ecco il link al video integrale del viaggio di Goran realizzato dal canale ufficiale del club:

Un viaggio in quella che è orami diventata la sua Genova, per un Goran sempre più genovese. E genoano.

 

Redazione

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