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Palermo-Samp aperta solo agli abbonati, Sorrentino incrocia le dita: “Il nostro pubblico è fondamentale”

A Palermo sono ore di attesa. Quelle che separano il pubblico del “Renzo Barbera” da una squadra all’ultima spiaggia, ormai distante dai propri tifosi dall’infausto 10 aprile. Prima le porte chiuse per la sfida con l’Atalanta, dopo aver assistito al lancio di fumogeni e petardi nel match precedente contro la Lazio, poi la decisione della Prefettura di consentire l’accesso allo stadio ai soli abbonati in vista della partita con la Sampdoria. Una partita decisiva per il futuro di Stefano Sorrentino e compagni, invischiati in piena lotta salvezza, ma ancora speranzosi dopo il successo a Frosinone: “Domenica, nell’euforia della vittoria a Frosinone, sia io che Gilardino abbiamo fatto una sorta di appello per riempire lo stadio”, ammette con amarezza il capitano del Palermo al sito ufficiale del club. Le misure adottate dal prefetto, poi, hanno di fatto scompaginato i piani della squadra e della società: “Un peccato – prosegue Sorrentino – perché sappiamo cosa vuole dire giocare col Barbera pieno in una partita così importante, che per noi vuol dire tutto”.

Palermo-Sampdoria è una sfida fondamentale e Sorrentino non usa giri di parole per sottolineare l’importanza del match: “La partita di domenica per noi vuol dire giocarci un’intera stagione, poter continuare a credere nella salvezza. Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto del nostro pubblico”. L’unica speranza del Palermo è riposta nel Tar e nel ricorso presentato ieri. La sentenza dovrebbe arrivare nella giornata di domani e in casa rosanero si spera in un esito positivo: “Adesso mi auguro che il ricorso venga accettato e se così fosse sarà sicuramente una bella giornata di festa, di sport. Squadra e tifoseria saranno un’unica cosa verso l’obiettivo della vittoria”.

Rincorrere la salvezza da soli, senza la spinta dei propri tifosi, è un fatto inedito per il Palermo. Perché se da un lato è vero che negli ultimi anni il pubblico si è progressivamente allontanato, dall’altro lato è impossibile negare la presenza fissa nel momento del bisogno: “Ad inizio carriera – ricorda Sorrentino – ho giocato qui, quando nel Barbera non c’era neanche un posto a sedere. So quanto timore possa incutere questo stadio pieno”. Ma Sorrentino sa soprattutto quanto può essere fondamentale per tutta la Sicilia riuscire a mantenere un posto in Serie A: “Siamo l’unica squadra siciliana in Serie A. Sappiamo benissimo quant’è importante per noi, per la città e per la Sicilia stessa. Sappiamo che c’è gente che fa chilometri e chilometri per venirci a vedere, soprattutto quando giochiamo in casa. Per questo il Palermo deve rimanere in Serie A e, allo stesso tempo, abbiamo bisogno dell’aiuto della nostra gente”. Saranno ore calde, quelle che attendono tutto l’ambiente rosanero. Domani è attesa la sentenza definitiva, dopodiché un bivio: botteghini aperti o rassegnazione.

Benedetto Giardina

Redazione

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