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Palermo-Pescara, Tedino ritrova l’amico Pillon: “Sono cresciuto con suo fratello, ha fatto cose importanti nel calcio delle nostre parti”

Nessun dramma, nemmeno dopo le polemiche di Parma. Il Palermo prova a rimettersi in carreggiata davanti al proprio pubblico e Tedino spera in una reazione da parte dei suoi giocatori, specialmente quelli che al “Tardini” non hanno trovato spazio nell’undici titolare come La Gumina: “Non siamo degli sbandati, credo di avere instaurato un tale rapporto da far capire cos’è la formazione. In un momento fondamentale della stagione, abbiamo bisogno di tutti. Abbiamo il dovere di giocare con venti titolari, con venti giocatori che la pensano come tutti per arrivare ad un obiettivo. Se uno non gioca per cinque o sei partite, anche meritando, secondo voi quando ne hai bisogno gioca nella maniera giusta?”. Una filosofia che l’allenatore friulano conferma anche quando si parla dell’attaccante palermitano: “Siamo professionisti, allora se perdiamo mi butto sotto un treno? Allora andiamo tutti dallo psicanalista? Ci sono stati giocatori che hanno meritato e qualcuno ha avuto possibilità in più rispetto agli altri. I giocatori che sono qui sanno di essere tutti titolari”.

E con venti titolari Tedino si appresta ad affrontare il Pescara: “I ragazzi in questa partita devono fare un grande sforzo, non so come giocheranno, ma so che sarà difficile, perché davanti hanno giocatori di grande gamba, elementi funzionali presi per Zeman. Bisognerà fare molta attenzione alla fase di non possesso”. Ad allenarli ci sarà Bepi Pillon, praticamente un dirimpettaio di Tedino, data la vicinanza geografica delle case di entrambi: “Con Pillon ci conosciamo molto bene, da tempi di Treviso. Aveva fatto l’ultimo anno lì da calciatore, ha portato un calcio importante ed è un tecnico preparato, calcisticamente sono cresciuto insieme a suo fratello. Stimo molto la sua famiglia”. Sfida fondamentale, quella di domani, non solo per tentare di agganciare il Frosinone, ma anche per rispondere a chi sta cercando di rimontare posizioni in classifica: “Quando dicevo che Perugia e Parma sono molto forti non mi sbagliavo per niente. Non possiamo guardare né dietro, né davanti. C’è una quota che ci permette di andare in Serie A e dobbiamo essere bravi a raggiungerla, ben sapendo che ogni avversario lotta per qualche obiettivo e nasconde delle insidie”.

Redazione

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