1190 giorni. Tanto ha atteso il Palermo per rivedere i rosanero in campo in Serie B. Dal Barbera al Barbera, dall’11 maggio 2018 contro il Cittadella alla sfida di oggi contro Perugia, vinta 2-0. In mezzo un fallimento, la rinascita e la scalata. E adesso un successo dei dolci ritorni: da quello di Corini nella sua Palermo fino al gol in rosanero di un Elia che mancava dal 2001.
“Più saremo, maggiori saranno le possibilità di battere il Perugia” aveva detto Corini nella sua conferenza stampa di presentazione, chiamando a raccolta i tifosi per la sfida di oggi. Le possibilità sono diventate 21.835, quanti gli spettatori che erano presenti al Barbera in una calda serata di metà agosto. Corini ha assaporato il suo ingresso in campo, rispondendo alla standing ovation che il pubblico rosanero gli ha riservato. L’ultimo a entrare, il primo a uscire dopo il fischio finale, ma con un gesto significativo, con le mani, per incitare tutti i tifosi.
Corini l’ha definita questa la sua vera chance sulla panchina del Palermo, dopo quella parentesi tanti anni fa chiusa con le sue dimissioni. Adesso è un contesto diverso, costruire qualcosa di importante in un percorso diverso che ha un chiaro obiettivo: consolidare il Palermo in Serie B per poi sognare il salto in alto.
Al Palermo sono serviti 25 minuti per sbloccare l’incontro. Un contropiede letale guidato da Floriano, poi il fallo su Elia: calcio di rigore e rosso per Lisi. Dal dischetto si presenta Brunori: tiro centrale e 26° gol nel 2022. Nessuno come lui in Europa, l’uomo della continuità tra la Serie C e la Serie B del Palermo. Non solo gol, ma anche assist, come quello inventato nel secondo tempo per il gol di Elia.
Un figlio d’arte, un ex di turno che aveva assaporato la gioia del gol in rosanero nel primo tempo, ma il VAR ha vanificato tutto. Fuorigioco. Una gioia solo rinviata: cambio di gioco millimetrico di Brunori e gol dell’esterno d’attacco. Quando papà Firmino segnò l’ultimo gol in casa, il Barbera si chiamava ancora “La Favorita”. Era il 29 aprile 2001, un Palermo-Fidelis Andria 2-2. Dopo ventuno anni la dinastia continua nel segno del figlio Salvatore. I rosa non potevano sperare in un inizio migliore nel segno dei dolci ritorni.
Se da una parte c’è la gioia del Palermo, dall’altra c’è la delusione di Castori per una partita che è ruotata a sfavore a causa di un episodio. “La partita gliel’abbiamo regalata noi – racconta l’allenatore del Grifo in conferenza stampa – la mia squadra si è messa nelle condizioni di perdere la partita. Non sono soddisfatto, sappiamo e possiamo far meglio. Se vogliamo trovare un lato positivo, nel secondo tempo abbiamo tenuto la partita aperta nonostante l’inferiorità numerica. Significa che la condizione atletica è buona“.
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