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Palermo, Lopez ritrova Allegri: “E’ stato lui a spingermi a diventare allenatore, con la Juventus ci sarà da soffrire”

Sfida impossibile? Non ditelo a Diego Lopez. Juventus-Palermo è per l’allenatore uruguaiano una partita per la quale vale la pena scendere in campo, una di quelle che gratificano un’intera carriera. Non c’è paura nella parole dell’allenatore rosanero, pronto a sfidare i campioni d’Italia col piglio mostrato in un altro campo proibitivo come il “San Paolo” di Napoli: “Queste sono partite belle da giocare. Dobbiamo prendere come esempio la partita con il Napoli, ma dobbiamo fare meglio in fase di possesso. In queste partite bisogna giocare la palla e non buttarla. Questa squadra sta imparando, è una cosa positiva”. C’è voglia di rivalsa dopo il k.o. interno subito per mano dell’Atalanta, una sconfitta che però non ha peggiorato ulteriormente la situazione di classifica: “Contro l’Atalanta siamo stati in partita fino al 3-1, ma se guardiamo la classifica è rimasta invariata e siamo ancora lì. Non c’è niente di facile, bisogna guadagnare tutto: sappiamo che ci saranno partite da soffrire, ma dobbiamo giocare come squadra”.

Il vero problema arriva sul fronte infortuni: “Lo Faso si è fatto male giocando con la primavera. Stefan Silva aveva già un problema, mentre Pezzella si è fatto male in partita. Ha avuto i crampi sul finale di gara”. Assenza pesante, quella del terzino, che potrebbe portare il Palermo a schierarsi con un modulo diverso dal 4-3-3 introdotto da Lopez. L’allenatore, però, preferisce non forzare troppo le variazioni: “Abbiamo provato un modulo diverso, sono del parere che bisogna adattarsi a quello che si ha. La squadra ha la difesa a tre nelle corde, potrebbe tornare utile in determinate situazioni, anche domani. Un cambio difensivo da 4 a 3, però, potrebbe essere pericoloso. Ho queste due alternative, devo rifletterci perché se dovessi fare la difesa a tre uscirebbe un attaccante ed entrerebbe un difensore”.

Il rischio di chiudersi troppo è evidente e Lopez non intende far figuracce. Non di fronte all’allenatore che lo ha spinto ad iniziare la carriera in panchina, quel Massimiliano Allegri con cui ha concluso la propria avventura da calciatore a Cagliari: “Ritrovare Allegri sarà un piacere. A Cagliari parlavo molto con lui, mi aveva detto scherzosamente di smettere e lavorare con lui per la fase difensiva. Poi alla fine ho deciso di intraprendere la mia carriera da allenatore, ma ho seguito le sue indicazioni”.

Redazione

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