Crederci fino all’ultimo. Questo è il dogma di Diego Lopez, giunto a Palermo con un solo obiettivo: centrare il miracolo. “Credo nella salvezza”, esordisce così l’allenatore uruguaiano a pochi giorni dalla sfida proibitiva sul campo del Napoli. Anche Maurizio Zamparini vuole crederci, però nel frattempo si è cautelato. Tra i due il colloquio è stato sereno, anche se il patron rosanero ha una ben nota fama di non intraprendere rapporti a lunga scadenza: “Ho avuto l’esperienza con Cellino – ammette Lopez sorridendo – Per il campo deve decidere l’allenatore perché è pagato per questo”. Intanto Zamparini gli ha messo sul tavolo un contratto anche per la prossima stagione e l’idea di poter ripartire anche dalla Serie B: “Sì, mi ha fatto un anno e mezzo di contratto – ammette l’allenatore – secondo qualcuno sta pensando già alla B ma non la vedo così. Mi ha detto che ci crede alla salvezza, ci credo anche io altrimenti restavo a casa. Ho avuto altre chance di tornare in panchina, ma ho preferito aspettare. Ho risposto subito alla chiamata di Salerno, dobbiamo trasmettere la voglia di crederci”.
Proprio il d.s. rosanero, l’uomo che ha spinto per il suo approdo a Palermo, non può che avere parole entusiastiche per la sua scelta: “Siamo convinti che possa darci qualcosa di buono, lo conosco umanamente e professionalmente e già da calciatore aveva dimostrato di crederci tantissimo, di essere attaccato alla maglia”. Salerno però non dimentica chi è andato via, ovvero Eugenio Corini, senza però risparmiare qualche critica: “Ha fatto delle dichiarazioni alla stampa prima che a noi e non potevamo dargli certe garanzie per il futuro. Il calcio è così, ci si deve adattare”. Sul mercato, che sia per la salvezza o per ricostruire in caso di retrocessione, il dirigente materano non ha dubbi: “Per entrambe le cose”. Un’ultima battuta, infine, su Robin Quaison: “Deve buttare sangue fino all’ultimo per questa maglia, ma la sua cessione la vedo difficile”.
Chiuso l’argomento mercato, nel quale Lopez non sembra voler addentrarsi più di tanto, si torna al campo e alla mission impossible del Palermo. Una salvezza che avrebbe del miracoloso, anche più di quella raggiunta nel 2008 dal Cagliari in cui Lopez era capitano: “Quel Cagliari aveva dei punti di riferimento come Daniele Conti, o come Storari e Cossu arrivati a gennaio. Soprattutto in questi momenti ognuno vuole salvare se stesso, ma questo non l’ho visto nel Palermo perché il gruppo è unito. Sono sulla strada giusta, li ho visti bene fisicamente e sono stati ben allenati. Sono consapevole della situazione della squadra, ho visto che i ragazzi corrono e sono giovani. Bisogna sfruttare tutto ciò a favore nostro”. Bisognerà tornare a rivitalizzare Nestorovski, inoltre, dato che non segna da otto partite: “L’ho visto andare a mille, nonostante questo momento doppiamente difficile. Non ho parlato personalmente con lui perché l’ho visto bene, anche se nessuno è tranquillo in questo momento. È un ragazzo serio che va su ogni pallone, questo è un segno importante. La mia idea è di far arrivare palle “pulite” agli attaccanti, i nostri lavorano molto in fase di non possesso ma poi i centrocampisti devono aiutarli in fase offensiva”.
Ora testa al Napoli, per una sfida dal pronostico a senso unico: “Domenica abbiamo una partita importante contro una grande squadra, non dobbiamo regalare nulla. Senza possesso e cattiveria non si va da nessuna parte, bisogna fare tutto con concentrazione e aggressività. Difficilmente troveremo un Napoli deconcentrato, una squadra di questo livello non sottovaluta le partite. Non stanno pensando al Real Madrid, ma a noi. Conosciamo le loro qualità, già ho accennato questa cosa ai ragazzi. Affronteremo una grande squadra, il mio pensiero è di andare a Napoli per fare la partita e giocare. Se una squadra come il Palermo va lì ad aspettare prima o poi subisce il gol. Servirà coraggio”. Servirà inoltre l’esperienza di due elementi dal carisma unico come Gonzalez e Diamanti: “Non voglio parlare dei singoli giocatori, ma della squadra – conclude Lopez -. Penso che questo sia un momento difficile e vanno aiutati tutti. Gonzalez è un ragazzo che va aiutato e deve migliorare come tutti, sono consapevole della situazione ed ho molta fiducia nel suo lavoro. Diamanti l’ho incontrato come avversario in campo, lo conosco benissimo e anche lui va aiutato. È un trequartista che corre, un po’ come Cossu che io ho avuto come compagno”.
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